Oggi i viola in campo per un allenamento congiunto a porte chiuse con il Viareggio. Da giovedì si inizia a fare sul serio
Oggi pomeriggio la Fiorentina scende in campo per l’ultimo test del suo precampionato. Un allenamento congiunto a porte chiuse al Viola Park contro il Viareggio, che rappresenterà l’ultima prova generale per i ragazzi di Pioli. Da giovedì, quando i viola saranno impegnati nel preliminare di andata di Conference League contro gli ucraini del Polyssia, si aprirà ufficialmente la nuova stagione. E allora sì che i risultati torneranno centrali nel giudizio delle prestazioni. Così scrive La Repubblica.
PLUS E MINUS. La preparazione estiva ha lasciato in dota tante indicazioni: alcune di segno positivo, altre più negative. Tra le buone notizie si registrano la volontà e la predisposizione al lavoro del gruppo, una fase difensiva che ha retto (soprattutto in Inghilterra) e una condizione atletica in crescita. Tra i “meno” vanno segnalati i meccanismi ancora poco oliato del tridente pesante davanti e un centrocampo che, se impostato definitivamente sulla coppia composta da Sohm e Fagioli, necessiterà di maggior equilibrio nelle due fasi. Niente di allarmante dopo un solo mese di lavoro, ma livello dovrà giocoforza alzarsi.
NIENTE INFORTUNI. Lo staff tecnico ha potuto sorridere anche dando un occhio ai report medici: l’unico a fermarsi durante tutta la preparazione è stato Mandragora. Nessuno stop per tutti gli altri, anche grazie a un lavoro personalizzato che ha protetto i singoli più a rischio, tra cui Gudmundsson, Viti e Dzeko.
DIFESA. Molto bene difesa: il trio Pongracic, Comuzzo, Ranieri, più Marì, Kouadio (vera sorpresa estiva), Kospo e Viti stanno interiorizzando i nuovi dettami della difesa a tre, stessa impostazione usata da Palladino, ma adesso volta più all’attacco nella metà campo avversaria e meno a subire.
CENTROCAMPO. Notizie meno confortanti arrivano più avanti. A centrocampo Sohm e Fagioli si completano bene ma devono ancora trovare un feeling maggiore. Nicolò, bravissimo in fase di impostazione, si è sacrificato molto anche in fase difensiva. Simon, acquistato anche per quello, ancora si è visto poco, molto più abile nell’inserimento in zona gol.
ATTACCO. Davanti il tridente Kean-Dzeko-Gud si è rivelato qualcosa in più di un’affascinante idea: è piaciuto per alcuni movimenti quando la squadra ha prodotto gioco, ma ha convinto meno in fase di non possesso, per il poco equilibrio e per le poche reti realizzate rispetto alle occasioni create. Kean ha avuto diverse occasioni per segnare, ma rispetto al passato alcuni rifornimenti cambiati. Gud e Dzeko portano qualità nell’ultimo passaggio e anche gol, ma nel dividersi il campo alle spalle di Moise non hanno ancora trovato l’intesa giusta, con Gud ad abbassarsi sulla linea dei centrocampisti e un Edin ancora troppo statico sulla trequarti.
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Redazione LaViola.it