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Ode a Jack Bonaventura, l’imprescindibile di Italiano

Bonaventura

Il centrocampista classe 1989 è il vero leader tecnico di questa Fiorentina che punta alle zone alte della classifica

In mezzo alle continue turnazioni della Fiorentina, ci sono tre giocatori imprescindibili per mister Italiano, uno per reparto. In attacco, ovviamente, l’insostituibile è Dusan Vlahovic. In difesa è capitan Biraghi. A centrocampo il faro è Jack Bonaventura.

PRESENTE. L’ex Milan e Atalanta fin qui le ha giocate tutte, proprio come i sue due altri compagni, ed è al terzo posto per minuti giocati, dietro proprio a Vlahovic e Biraghi. Tuttavia, se per il centravanti serbo e per il terzino italiano l’assenza di validi sostituti (rispettivamente Kokorin e Terzic) influisce sull’altissimo minutaggio, Jack gioca nel reparto più affollato e ricco di qualità della Fiorentina. Eppure, Italiano non vi rinuncia quasi mai: solo con la Lazio finora non è partito dall’inizio, ma è comunque entrato al 57′.

LEADER. Ancor più di Torreira e Vlahovic, Bonaventura è il leader tecnico della squadra. Praticamente tutte le azioni offensive passano dai suoi piedi. La Fiorentina a centrocampo ha un disperato bisogno del suo estro unito alla sua intelligenza tattica per rendere la propria manovra imprevedibile. Che sia un tacco geniale a liberare un compagno, o un assist al bacio che fa sembrare così semplice, o una conclusione in porta velenosa, il contributo di Jack nella manovra gigliata è totale.

COI BLUCERCHIATI. Contro la Sampdoria si è visto quasi il repertorio completo di Bonaventura. I numeri dicono un assist e un gol propiziato (quello di Sottil), quattro tiri (due in porta), due occasioni create, due dribbling riusciti, secondo viola (dietro a Torreira) per km percorsi. Numeri che raccontano solo in parte l’ottima prestazione del centrocampista nato a San Severino Marche, che sta giocando il suo miglior calcio da quando è arrivato a Firenze.

FULCRO DEL GIOCO. Dopo una prima stagione iniziata con difficoltà (anche fisiche) e finita in crescendo, l’incontro con Italiano sembra averlo rivitalizzato. Nonostante alla fine sia stato uno dei più positivi nel brutto campionato precedente, il Bonaventura versione 2021-22 è un giocatore molto più continuo e centrale nel gioco dell’allenatore. Un gioco che sicuramente esalta le sue caratteristiche, che lo spinge a inserirsi in area ma anche e soprattutto a rifinire sulla trequarti per i suoi compagni. Bonaventura, lo ripetiamo, è il fulcro del gioco di questa Fiorentina; i numeri stagionali – un gol e due assist – non gli fanno onore ed è sicuramente un aspetto sul quale Jack deve migliorare.

DOVE CRESCERE. Da un calciatore così importante, infatti, ci si aspetta una produzione superiore di gol e assist. Inoltre, a volte Jack ha il difetto di rallentare un po’ troppo il gioco, mentre è alla ricerca della soluzione migliore. C’è però da dire che spesso, quando sembra aver perso troppo tempo, se ne esce con una giocata imprevedibile. Da migliorare anche qualche piccola amnesia palla al piede, come quel retropassaggio che ha regalato a Ibrahimovic il 3-1 contro il Milan o la palla persa contro la Samp nei minuti iniziali che ha generato un pericoloso contropiede.

ANCORA INSIEME. Resta il fatto che Bonaventura, dietro al super Vlahovic, risulta essere il miglior giocatore di questa Fiorentina che si sta rilanciando nelle zone alte della classifica. Non è un caso che la società abbia già deciso di esercitare l’opzione che ha sul suo contratto, che dunque scadrà nel 2023. A 32 anni, il numero 5 viola ha ancora voglia di scrivere pagine importanti della sua carriera.

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