Diversi giocatori sembra(va)no fuori dal progetto, ma inizierà un nuovo corso. Qualcuno potrebbe avere nuove chance, specie aspettando nuovi acquisti
E se i primi acquisti fossero già in casa?. Ovviamente è una (mezza) provocazione, riprendendo ad esempio vecchie parole dei dirigenti, come quando a gennaio fu ribadito che gli innesti più importanti sarebbero stati i ritorni da Gonzalez, Sottil e Castrovilli dai rispettivi infortuni (più Kouame, tra Coppa d’Africa e malaria). Però la sensazione è che almeno all’inizio Raffaele Palladino debba fare (parecchio) di necessità virtù. Nel senso che a due settimane dall’inizio del ritiro, fissato per l’8 luglio al Viola Park, ancora non ci sono i sentori per un massiccio arrivo di forze nuove.
I PRIMI IN RITIRO. Magari qualcuno, nel giro di due-tre settimane, arriverà, anche perché sono già partiti in diversi. Belotti, Arthur, Maxime Lopez, Faraoni, più Bonaventura, Castrovilli, Duncan che con ogni probabilità andranno in scadenza. Oltre ai nazionali Milenkovic, Barak, Gonzalez, Quarta e Beltran che non ci saranno prima di (almeno) fine luglio. Insomma, il primo gruppo del Viola Park, al netto di alcune cessioni nel frattempo, dovrebbe essere composto da Terracciano, Christensen, Martinelli, Vannucchi, Dodo, Kayode, Ranieri, Comuzzo, Biraghi, Parisi, Mandragora, Infantino, Kouame, Sottil, Ikoné e Nzola, oltre ai rientranti Amrabat, Sabiri e Brekalo. Più vari giovani, da Bianco a Lucchesi, da Amatucci a Niccolò Pierozzi, da Dalle Mura a Distefano, magari Munteanu, o alcuni dalla Primavera come Biagetti, Sene, Fortini, Caprini.
I ‘RILANCIATI’ DA ITALIANO. Work in progress insomma, forse anche di più. Ma bisognerà iniziare a lavorare, metter dentro condizione fisica e principi tecnico-tattici. Sarà quindi una grande occasione per chi vorrà mettersi in mostra. Quando si cambia allenatore accade spesso che le gerarchie si possano ribaltare, che chi era indietro possa emergere, che si possano trovare nuove risorse. Prendiamo il ciclo Italiano. Uno dei primi punti fermi, nell’allora ritiro di Moena, fu Riccardo Saponara, che aveva allenato anche per sei mesi allo Spezia. Chi lo avrebbe mai detto, per un giocatore che fino ad allora era sempre stato considerato un ‘rincalzo’ o un esubero? E invece, da trequartista ad esterno, Ricky ha fatto cose ben al di sopra delle premesse. Milenkovic, invece, pareva partente sicuro in quell’estate 2021. Ricordate? Mancava un anno alla scadenza di contratto, e invece si innamorò del nuovo tecnico dopo i primi allenamenti e rinnovò. Come l’anno successivo. Anche Terzic, dopo tanti prestiti, qualcosa fece vedere. Pure Ranieri, rimasto quasi ‘per caso’ nell’estate 2022, ha poi scalato le gerarchie. E che dire di Kouame? Tornato dal prestito all’Anderlecht pareva sicuro partente, invece anche con l’intervento della società rimase, per poi diventare uno dei fedelissimi di Italiano. Sulla stessa linea anche Terracciano: dall’essere un portiere comprimario a diventare fondamentale con Vincenzo. E poi Duncan: ora lascerà a zero, ma è stato prezioso negli ultimi anni dopo essere stato considerato un esubero a tutti gli effetti.
UNA NUOVA STORIA. Insomma, con un nuovo allenatore le cose possono cambiare radicalmente. La storia del calcio è piena di questi esempi. E se Ikoné pare destinato a lasciare la Fiorentina permettendo di incassare 12-15 milioni, magari per altri la storia può essere meno scontata di quanto si pensa. Difficile pensare ad una nuova svolta per Nzola, dovrebbe scattare qualcosa a livello psicologico. Chissà. Amrabat ha già fatto sapere di mirare ad altri lidi, mentre rientreranno Sabiri e Brekalo. Per entrambi non era scattato il feeling con Italiano, ma magari con Palladino le cose possono cambiare. E sono giocatori che in carriera hanno spesso agito non solo da esterni, ma anche in mezzo al campo (anzi, le cose migliori le hanno fatte lì, tra Samp e Torino). Un tentativo il nuovo allenatore può farlo, anche perché inizialmente non avrà grandi alternative in quelle zone di campo.
LA CHANCE PER I GIOVANI. E poi i giovani. Comuzzo al Viola Park sarà tra i pochi centrali presenti, insieme a Ranieri e ad altri ‘under’ come magari Lucchesi e Dalle Mura. Specie se Palladino dovesse passare alla difesa a tre, almeno un giovane potrebbe rimanere. Niccolò Pierozzi, dopo la preparazione saltata l’estate scorsa per un brutto problema di salute, quest’anno può magari scrivere una storia diversa (chissà, un jolly tra braccetto di destra ed esterno, vista la concorrenza di Dodo e Kayode), Bianco tornerà con l’esperienza di chi è stato tra i migliori centrocampista in B dello scorso campionato, anche Amatucci e Distefano si sono messi in mostra. E Munteanu? Seconda stagione di fila in doppia cifra di gol in Romania: chissà che non faccia vedere qualcosa anche al Viola Park. E Infantino? Oggetto misterioso con Italiano, ma la società aveva puntato forte su di lui l’estate scorsa. In tanti lo vedono già altrove in prestito, ma che possa partire un nuovo capitolo con la Fiorentina? È giovane (2003), ha qualità, ha bisogno di fiducia. Avrà una chance importante dall’8 luglio.

Di
Marco Pecorini