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Nuovo Stadio, Mercafir: countdown per Castello, serve un’alternativa all’esproprio

Avanti tutta con l’opzione Castello. Per la gioia di tutti i grossisti, l’amministrazione comunale si è presa tutto novembre per cercare di portare a casa il trasferimento della Mercafir sui terreni di proprietà Unipol. Un’area di circa quindici ettari che sarebbe più che sufficiente per le esigenze del mercato. Ma la trattativa è complicata e nonostante vada avanti da mesi, resta in stallo. Impossibile pensare allo strumento dell’esproprio, perché in quell’area è in vigore il Pue, piano urbanistico esecutivo, che porterebbe Unipol a un facile ricorso. E quindi la strada deve essere un’altra. Il problema è che ora Palazzo Vecchio ha proprio fretta. Il 10 dicembre la Fiorentina presenterà il progetto del nuovo stadio e nell’area di Novoli si dovrà cominciare a parlare di trasloco.
Ma al momento l’unica proposta ufficiale presentata ai soci di Mercafir resta quella del trasferimento all’Osmannoro. Sgradita, come si sa, ad almeno la metà dei grossisti. Nel frattempo gli uffici comunali sono alle prese con la variante urbanistica indispensabile per il cambio di destinazione da far votare al consiglio comunale.

Questo il punto ufficiale della situazione. O meglio, il groviglio di questioni da sciogliere, a cui neppure il presidente di Mercafir, Angelo Falchetti, è riuscito ieri a dare nuovi spiragli. Sentito ieri dalla commissione consiliare di controllo, presieduta da Mario Tenerani, Falchetti ha portato almeno la buona notizia di un bilancio in attivo e una semestrale con i conti tutti in positivo. Ma ha dovuto riconoscere che sulle prospettive è tutto fermo. «Il progetto dello stadio prossimo alla presentazione? Bene, almeno c’è un punto fermo rispetto al quale ci dovremo rapportare», ha detto.

Ma per le opposizioni di Palazzo Vecchio, l’immobilismo della giunta è sospetto: «La Fiorentina sta per presentare il progetto per lo stadio nell’area Mercafir, ma nel frattempo l’amministrazione comunale è ferma all’elaborazione della variante urbanistica per spostare il mercato all’Osmannoro – sottolinea il capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai –. E questo mentre gli operatori, così come il presidente di Mercafir Falchetti ha detto alla commissione controllo, non sanno nulla del proprio futuro. Sorge spontanea la domanda: cosa aspetta la giunta Nardella? Qual è il perché di questo stallo amministrativo?». Il sospetto, si afferma, è che l’Osmannoro più che un progetto sia un diversivo per prendere tempo, aspettando di conoscere il finale di partita per Castello. «Non si spiega altrimenti – prosegue – perché non sia stato ancora possibile definire i dettagli dell’operazione Osmannoro. Se Nardella ci ha ripensato, lo dica chiaramente. Ci aspettiamo di conoscere presto la verità. Lo chiediamo noi, lo pretendono gli operatori che in ballo hanno la propria attività, il futuro di imprese e lavoratori».

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