LO STADIO, all’interno, sarà confortevole e più bello del nuovo Matmut-Atlantique di Bordeaux, l’esterno invece sarà quasi identico all’Allianz Arena di Monaco, con il sottofrondo illuminato di viola: una struttura circolare che svetta nel cielo di Novoli fino a 50 metri di altezza, nel rispetto dei vincoli aeroportuali (la torre del palazzo di giustizia ne misura 72). Al progetto ha lavorato un pool di architetti che si è diviso le competenze: allo Studio Rolla di Torino gli studi geologici, di viabilità, la valutazione di impatto strategico, le rogne burocratiche e i permessi; alla società Arup i servizi di ingegneria e design.
Emozioni, sicurezza e comfort saranno le parole d’ordine a comandare nel tempio del calcio. Poltrone comodissime, bianche e viola con qualche pennellata di rosso, a disegnare un enorme giglio sulle gradinate. Quarantamila posti, tutti ovviamente coperti da un cappello hi tech, sistemati su due anelli che permetteranno una visuale da brivido. Scongiurato l’effetto San Siro, con gli anelli superiori che si accavallano a oscurare lo sguardo verso l’alto. Le curve non tradiscono le origini, anche se a Novoli ci si affaccia su Monte Morello saranno mantenuti i nomi di Fiesole e Ferrovia. Anche una delle due tribune resterà Maratona, pur senza torre.
La nuova dimora della Fiorentina non sarà però ad uso esclusivo del calcio, anche se il pallone sarà il padrone di casa. Il progetto della Fiorentina a Novoli ingloba nella cittadella le strutture sportive (centro Paganelli e centro pattinaggio) e culturali (villa Pozzolini con l’annesso giardino) che manterranno l’attuale destinazione. Il nuovo stadio di Firenze sarà un family stadium: perché in ogni settore, dalle curve alle tribune, ci sarà un kindergarten dedicato ai bambini più piccoli che non sono interessati alla partita e ai bambini un po’ più grandicelli che invece la potranno seguire in sicurezza e divertimento. La formula family varrà anche per il centro commerciale e per gli altri eventi organizzati alla cittadella.
AGLI SCETTICI che temono tutto questo sia utopia perché la famiglia Della Valle potrebbe non essere veramente intenzionata a far crescere il progetto viola, la società risponde con i fatti. Secondo studi economici, neppure troppo complessi, avere un impianto di proprietà rende soldi, fa fare punti e dunque instaura un circolo virtuoso che si chiama business. I precedenti in tutt’Europa, ma anche in Italia, confermano la tendenza. Un esempio è quello della Juventus: nell’ultima stagione giocata all’Olimpico, lo stadio in affitto aveva reso alla società bianconera 11 milioni di euro, nella prima stagione allo Stadium ne ha resi 51, con un incremento del 500 per cento. Da quando gioca nel nuovo stadio, la Juventus ha sempre vinto il campionato. Un caso? La cittadella viola comprende, insieme allo stadio, spazi da sfruttare commercialmente, alberghi e strutture ricettive, il museo: il core business si sposta, non è più unicamente sportivo. Con più soldi, la società, che a quel punto potrà decidere il passo di quotarsi in borsa, può diventare più forte sul mercato. E in campo.
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Redazione LaViola.it