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Nuovo bivio Parma: un anno fa snodo salvezza, con Montella incubo B

Al Tardini la Fiorentina e Iachini si giocano tantissimo (se non tutto, nel caso di Beppe). Con i gialloblu di nuovo da dentro o fuori

E’ di nuovo bivio Parma. Uno snodo importante, per certi versi cruciale, per la stagione della Fiorentina. Non ancora definitivamente compromessa (del resto, siamo ad inizio novembre e alla 7° giornata), ma che sia una partita da dentro o fuori è chiaro a tutti all’interno del mondo viola. Lo stesso Commisso, dagli Stati Uniti, ha ribadito a tutto il gruppo (mister, giocatori e dirigenti) quanto sia importante far vedere una reazione – non solo nei risultati, ma anche nell’atteggiamento – sabato al Tardini. Poi sarà tratta una prima linea di bilancio durante la sosta. Chiaro che molte conseguenze dipenderanno da come andrà a Parma.

CAMBIAMENTI. Di sicuro si gioca tutto Beppe Iachini. Confermato in estate, riconfermato due settimane fa da Commisso, ma mai come adesso in bilico sulla panchina viola. Anche per mancanza di tempo ed alternative la fiducia a tempo è arrivata fino al match di Parma. L’allenatore, che ha sempre dimostrato di amare la Fiorentina e i colori viola, e di volersi giocare al massimo questa grande opportunità per la sua carriera, farà di tutto per ribaltare una situazione che sembra segnata. Così come lo era a fine luglio, del resto, quando Rocco annunciò la sua permanenza quando i dirigenti avevano proposto profili diversi per ripartire (Juric su tutti). Per provare a cambiare la storia, Iachini sta pensando anche ad un cambio modulo. Ad un tridente davanti, ad esempio, invocato a gran voce vista la presenza di Ribery e Callejon, potenzialmente due giocatori devastanti – anche a suon di assist – se messi ai fianchi di una prima punta.

UN ANNO FA. Oltre che nei numeri dei moduli tattici, servirà però soprattutto un segnale dal punto di vista dell’atteggiamento. Rispetto ad una Fiorentina sempre uscita dalla partita dopo pochi minuti nelle ultime gare. Samp, Spezia, Udinese, Padova, Roma: stesso copione e tante delusioni. Al di là dei risultati. Un anno fa, a Parma, proprio la Fiorentina di Iachini trovò il guizzo che ribaltò una situazione parecchio complicata. Era la 30° giornata, i viola nelle tre gare post lockdown avevano raccolto un solo punto. Soprattutto, però, dopo il netto 3-1 incassato al Franchi contro il Sassuolo, la Fiorentina sembrava in grado di perdere contro chiunque. Precipitando pericolosamente verso la zona retrocessione. Il Lecce era a -6, lo ‘scontro diretto’ al Via del Mare ci sarebbe stato tre partite dopo. Ma i viola riuscirono ad imporsi 2-1 al Tardini in una gara non ben giocata ma fatta di carattere: doppietta di Pulgar su rigore, grande tenacia nel mantenere il risultato dopo il penalty di Kucka. E da lì partì il ciclo positivo ai 6 risultati utili di fila e alla salvezza.

INCUBO B. Mentre l’anno prima, al Tardini, la Fiorentina visse l’incubo Serie B: era la penultima giornata, i viola di Montella, tornato in panchina al posto di Pioli, persero 1-0 a causa dell’autogol di Gerson all’80’. L’ennesimo risultato negativo (5° ko di fila) che portò la Fiorentina a giocarsi lo spareggio all’ultimo turno al Franchi contro il Genoa di Prandelli. Uno 0-0 con l’orecchio collegato a Inter-Empoli che resterà (amaramente) nella storia. Sabato, di nuovo il Tardini crocevia per la Fiorentina. Contro il Parma di Liverani un match delicatissimo per mille motivi.

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