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Nunziata: “Cambia vedere dal vivo Ndour. Bove? Grande perdita”

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Il c.t. dell’Under 21 soddisfatto di Ndour: “Vederlo dal vivo fa la differenza”. E su Bove: “Potrebbe accompagnarci all’Europeo”

Carmine Nunziata è in missione a Trnava. Il c.t. dell’Under 21 sta perlustrando la cittadina slovacca che a giugno ospiterà gli azzurrini per l’Europeo: qui si giocherà contro Romania, Slovacchia e Spagna nel girone della fase finale. “Dicono sia una cittadina carina, siamo appena arrivati e non abbiamo ancora visto molto – racconta Nunziata a La Gazzetta dello Sport –, ma non è che ci interessi tanto, l’importante sarà lavorare bene“. 

Nunziata, che cosa sta dicendo il campionato per quel che riguarda l’Under 21?
Ultimamente ci sono ragazzi che giocano, altri che giocano un po’ di meno, ma è sempre stato così. L’importante è che aumentino il loro minutaggio, perché la condizione fisica, in una competizione così corta come l’Europeo, è fondamentale. Comunque in tanti stanno facendo bene“. 

Si è allargato il panorama dei convocabili?
Il gruppo è sempre stato sui 30-32 giocatori, nelle due amichevoli di marzo contro Olanda e Danimarca vediamo se può esserci qualcuno che non è mai venuto, per provarlo, ma in linea di massima il gruppo sarà formato da quelli che sono sempre stati chiamati nell’ultimo anno e mezzo. Sono contento perché è un gruppo abbastanza ampio, di buona qualità“. 

E poi ritroviamo, o forse sarebbe meglio dire ‘troviamo’ visto che in Italia non avevano di fatto mai giocato, Ndour e Casadei.
Mi fa piacere perché così posso seguirli meglio. Vederli dal vivo è un’altra cosa, rispetto a farlo al video. E poi nel caso di Cesare, veniva da un periodo in cui stava giocando poco al Chelsea, mentre ora è tornato qui e sta pure giocando con continuità. Quindi siamo tutti contenti“.

Casadei lo conosce già bene.
Fin dall’Under 17 azzurra, quindi sono almeno cinque o sei anni. Sono stato fortunato, perché con i 2003 come lui di solito succede che lasci un biennio e ne prendi un altro, cambi spesso giocatori. Invece Cesare e tanti altri li guido da quattro o cinque anni, si tratta di un gruppo abbastanza nutrito“. 

Che poi è stato il segreto della sua Under 20 finalista al Mondiale 2023 (con Casadei Pallone d’oro e capocannoniere) e di questa sua Under 21.
Alla fine conta tutto, la qualità dei giocatori, la loro condizione fisica, ma quello che fa la differenza è l’obiettivo comune che ha la squadra. E questi ragazzi negli ultimi anni veramente hanno dato sempre tutto e forse anche qualcosa di più, basta vedere i risultati“. 

Tornando a Casadei, ne conosce bene le doti.
È bravo di testa e pure di piede in inserimento. Ed è molto bravo anche in acrobazia. La coppia con Ricci è molto ben assortita. Stanno bene perché sono due giocatori diversi. Ricci è più regista, è quello che detta i tempi, Cesare ha sempre avuto invece questa sua grande qualità che è l’inserimento. Per un centrocampista non è poco. Ha dimostrato, soprattutto nelle giovanili azzurre, di saper segnare tanto. Per uno che gioca nel suo ruolo il gol è davvero un valore aggiunto“. 

Casadei sposta il gioco, servono quelli con dieci centimetri in più come lui“. L’ha detto Spalletti: ha paura che glielo porti via?
Con Spalletti ci sentiamo spesso, c’è un rapporto intenso. Noi siamo contenti quando un ragazzo che frequenta per tanti anni le Under arriva in prima squadra. Vuol dire che ‘sotto’ stiamo facendo un lavoro importante“.

Lei ha già perso Bove.
La prima cosa a cui penso è la sua salute, ma si tratta di una grande perdita, sia in campo sia in spogliatoio. Edo è sempre stato un leader“. 

Per lui potrebbe esserci un ruolo di ‘accompagnamento’ all’Europeo?
È un’ipotesi. L’attaccamento che ha per il club ce l’ha anche per la Nazionale quindi sarebbe bello che in qualche modo potesse far parte del gruppo. A dirla tutta, avevamo pensato ad averlo con noi anche in queste due amichevoli…“. 

Che cosa si aspetta dalle partite di marzo con Olanda (il 21 a Venezia) e Danimarca (il 24 a Cittadella)?
Sarà un banco di prova importante. Ci serviranno per migliorare certi aspetti del nostro gioco, per dare la possibilità a qualche ragazzo di farsi notare, e soprattutto per imparare ad avere più continuità nel corso della partita. Vorrei fosse una prova generale dell’Europeo: il contesto è diverso, amichevoli e partite ufficiali non sono la stessa cosa, ma vorrei riuscire a riproporre quello che dovremo fare qui a Trnava. Dobbiamo abituarci a giocare a certe velocità“. 

In Italia si gioca alla velocità che serve? Dalle bocciature in Champions si direbbe di no…
In Europa l’intensità è un aspetto veramente molto importante. In certe partite si vede anche nel nostro campionato, in altre un po’ meno. Bisogna trovare la continuità per avere sempre questa intensità“.

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