Altro titolo per la Fiorentina Primavera. Molti giovani viola, tuttavia, si sono persi nel recente passato. Col Viola Park la possibile svolta
La quarta Coppa Italia consecutiva vinta dalla Fiorentina Primavera rappresenta sì un record che nessun altro club italiano può vantare, ma al tempo stesso anche una responsabilità. Da mantenere nei confronti dell’immediato futuro, quando il salto in prima squadra dei giovani gigliati diventerà prioritario, sottolinea il Corriere Fiorentino.
GIOVANI. L’obiettivo è chiaro da parte della società, come testimonia la realizzazione del Viola Park. Tuttavia, molti dei giovani che hanno alzato trofei col settore giovanile in questi ultimi anni, si sono persi, come i vari Antzoulas, Maganjic o Hanuljiak e altri che sono scesi di categoria come Lakti, Ghidotti e Meli divisi tra Lecco, Gubbio e Siena. Persi di vista Koffi, Beloko, Dutu (uomo vittoria della finale 2020) e qualche altro, che in Primavera pareva destinato a una carriera luminosa e che invece è rimasto solo una speranza. Erano già nel giro della prima squadra i vari Bernardeschi, Chiesa e Vlahovic, che tuttavia sono già stati venduti alla Juventus, mentre Montiel è disperso nelle categorie inferiori spagnole. Sottil e Venuti sono ancora qui, mentre Ranieri continua il suo percorso in prestito, stavolta a Salerno. Dalle Mura è reduce da due annate tra Reggina e Pordenone in serie B, mentre il terzino Ferrarini da esperienze a Venezia e Perugia. Molto verrà deciso in estate, quando rientreranno i prestiti come la punta Spalluto, a Gubbio in C e protagonista della vittoria viola di un anno fa, ma già a Moena è prevedibile che Italiano valuti altri giovani come il bulgaro Krastev, classe 2003. Solo Distefano ha trovato l’esordio in A, ma anche l’esterno Egharevba è in odore di prima squadra. Oltre, ovviamente, a Bianco.
MODELLO UNICO. L’obiettivo è creare un’identità che unisca ogni singola squadra, dalla prima all’ultima del settore giovanile. Valori e cultura calcistica, con grande attenzione al territorio, ed un’altissima percentuale di tesserati toscani. Si parte dai fondamentali e, quindi, dalla cura del talento e della tecnica individuale per passare soltanto in un secondo momento all’aspetto tattico, col 4-3-3 come modello di riferimento.
Di
Redazione LaViola.it