A gennaio da valutare la posizione di chi gioca meno, come Biraghi. Può partire, ma va in scadenza a fine anno
No, non chiamatelo ancora calciomercato perché qualcuno (fra manager, dirigenti e calciatori stessi) potrebbe inalberarsi. No, il mercato è ancora lontano – non lontanissimo, per la verità – ma la Fiorentina le sue idee, i suoi progetti, forse anche i suoi obiettivi comincia ad averli chiari. Del resto, la squadra che corre e fa sognare, qualche ritocchino finirà per richiederlo. È inevitabile, scrive La Nazione.
IN USCITA. Punto numero uno: si dovranno alleggerire reparti dove magari c’è il rischio overbooking. Punto numero due: si cercherà di mettere a disposizione di Palladino qualche giocatore ‘coprifalla’. In uscita, ad esempio, non ci sarebbe niente di male se la Fiorentina facesse delle valutazioni nei confronti di alcune pedine al momento poco impiegate ma comunque con quotazioni di mercato non trascurabili. Il pensiero corre subito e in fretta a Parisi, ma anche a Ikoné e perché no, a Biraghi.
DAL CAPITANO IN GIÙ. Il primo si è già sussurato potrebbe ricevere una chiamata da Milan, per Ikoné la soluzione può arrivare dall’estero, mentre per Biraghi (che ha il contratto in scadenza a giugno 2025), prima di parlare di addio bisognerebbe pensare a certi tatticismi negli affari (ad esempio un rinnovo strategico, quindi da sfruttare in fase di cessione, potrebbe fare il bene della Fiorentina oltre che al giocatore). Argomento di discussione, nelle prossime settimane, sarà il da farsi nella rosa dei portieri con Christensen e Terracciano pronti a valutare opportunità.
Di
Redazione LaViola.it