Rassegna Stampa

Non solo la sconfitta, preoccupa molto più la prestazione. Fiorentina senza identità

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Decidono gli errori di Terracciano e i blackout di tutto il gruppo Un gol si può recuperare, ma la Fiorentina non ha ancora un’identità

Il problema è la Fiorentina, molto più della sconfitta. La qualificazione è ancora possibile perché il Panathinaikos, pur vincendo, ha confermato di essere una squadra mediocre. Ma anche ad Atene i viola hanno mostrato una preoccupante involuzione. L’andata degli ottavi di Conference League lascia proprio una pessima sensazione dal punto di vista tattico, tecnico e caratteriale. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

NON SOLO TERRACCIANO. Il primo tempo, chiuso sul 2-2, è stato brutto e caratterizzato dagli errori di Terracciano e altri giocatori, ma almeno la Fiorentina ha trovato la forza di reagire al doppio svantaggio iniziale. La ripresa è stata peggiore, davvero terribile, perché i viola non hanno saputo prendere in mano la gara e, dopo aver incassato la terza rete, non hanno costruito nessuna occasione mostrandosi incapaci di alzare il ritmo e di spaventare gli avversari. Con De Gea in porta probabilmente la sconfitta non sarebbe arrivata, ma non è giusto prendersela solo con Terracciano, che non giocava dal 19 dicembre e alle cui incertezze comunque era stato trovato rimedio.

SENZA SENSO. A questo punto della stagione la Fiorentina non ha ancora un volto chiaro. Non si capisce che squadra voglia essere: non aggredisce i rivali ma nemmeno sa difendersi bene per poi ripartire; non va subito in verticale ma nemmeno si affida al palleggio per salire con tanti uomini. Vive di fiammate, ma da questi fuochi si scotta più di quanto ricavi energia. Il paradosso è che la classifica di campionato e la situazione in Conference, al di là della rimediabile sconfitta di ieri, sono migliori di quello che si vede in campo. Ma se qualcosa non cambierà in fretta, anche i risultati ne risentiranno.

PASSIVI. Pensare che sia solo colpa dell’approccio sbagliato è riduttivo: troppe cose non funzionano. Ieri Palladino ha riproposto il 3-5-2 con Beltran accanto a Kean, ma la Fiorentina è sembrata priva di un’idea da seguire, di uno spartito a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà. Alla vigilia il tecnico aveva promesso un atteggiamento diverso rispetto ad altre partite di coppa e invece i viola sono andati in svantaggio per la quinta volta su nove incontri europei. Quando poi il risultato è tornato in parità, la Fiorentina si è messa nuovamente in una posizione passiva. Fagioli si è preso qualche responsabilità, ma ha bisogno di giocare con continuità per ritrovare la condizione. Kean, encomiabile per impegno e dedizione, è stato servito solo con lanci lunghi. La palla non arriva mai bene sulla trequarti. E la difesa a tre è stata squartata dagli esterni del Panathinaikos: Djuricic, a 33 anni, ha fatto ciò che ha voluto per tutta la gara; Teté, dopo un primo tempo di vacanza, ha alzato ritmo e rendimento nella ripresa. E i cambi di Palladino, con il passaggio al 4-4-2, non hanno portato benefici.

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