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Non solo la Fiorentina: addio ai ritiri tradizionali. Sei club restano a casa

Fiorentina ritiro Viola Park

Sempre più squadre rinunciano alle classiche località di montagna per restare nei propri centri sportivi: pesa la modernizzazione delle strutture

Le corse nei boschi, i tifosi in vacanza al seguito, i ritiri tra le montagne per sfuggire al caldo estivo: scene sempre più rare nel calcio italiano, come scrive La Gazzetta dello Sport. In Serie A, oltre alla Fiorentina, sono cinque le altre squadre che hanno deciso di non spostarsi per la preparazione estiva, restando nelle sedi abituali.

A questa lista si aggiungono Parma e Cremonese, ancora indecise, e la Roma, che inizierà a Trigoria per poi volare a Burton Upon Trent, in Inghilterra, per esigenze legate alla tournée estiva.

Tra i club che hanno detto addio al ritiro in altura ci sono anche le big: Milan, Inter, Juventus, Atalanta, Lazio. Se per le tre grandi storiche è ormai la norma, per le altre si tratta di un vero cambio di passo. Atalanta, Fiorentina e Lazio abbandonano così mete storiche come Clusone, Moena e Auronzo di Cadore, scelte che per anni hanno rappresentato un appuntamento fisso per i tifosi.

La scelta è dettata da motivazioni strutturali: centri sportivi all’avanguardia come il Viola Park a Firenze o il rinnovato Formello a Roma offrono ormai tutte le condizioni per una preparazione di alto livello, senza dover lasciare casa.

Chi non rinuncia alla tradizione

Non mancano però i club che mantengono viva la tradizione del ritiro estivo. Il Torino, ad esempio, cambierà sede a causa dei lavori a Pinzolo, trasferendosi dal 14 al 26 luglio a Prato allo Stelvio. Il Napoli, invece, prosegue con la consueta formula doppia: prima fase a Dimaro, poi bis a Castel di Sangro.

Il Cagliari si preparerà a Ponte di Legno, nelle Alpi lombarde, mentre il Pisa ha scelto la Valle d’Aosta, precisamente Morgex. Il Como, invece, rompe gli schemi: preparazione a due passi dal mare, nella spagnola Marbella. Infine, l’Udinese opterà per una meta estera ma vicina, Lienz in Austria, a meno di 100 km da Udine.

Il ritiro in quota resiste, ma sempre più club sembrano pronti a puntare su strutture moderne e organizzazione interna, cambiando volto a uno dei riti più classici del calcio italiano.

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