Il rigore rifiutato e la punizione da applausi. Tifosi divisi, prestazione maiuscola e una prova da ‘uomo squadra’
La storia dei rigori non calciati al Franchi è lunga e ricca di nomi che hanno lasciato il segno. Quello di Baggio il più celebre, ma la scelta di Vlahovic di non presentarsi sul dischetto a metà del primo tempo conferma come e quanto la situazione per il serbo in questo momento non sia facile da gestire. Al momento del penalty il serbo deve aver sentito il peso di tutti gli occhi della curva Fiesole puntati su di lui, tanto da tirarsi indietro nonostante lo score da rigorista infallibile. Così scrive il Corriere Fiorentino.
IL LABIALE. «Non me la sento» si legge nel suo labiale trasmesso da Dazn mentre risponde a Nico Gonzalez che lo invita a calciare. Una versione che poi la Fiorentina ha cercato di smorzare nel dopo gara prima con capitan Biraghi («non è vero che non se l’è sentita») e poi con Italiano che forse per amor di verità non è andato oltre a un diplomatico: «Tira chi se la sente». E il risultato è stato che al primo rigore da calciare dopo le parole di Commisso, il serbo si è fatto da parte per poi correre ad abbracciare i compagni e Italiano dopo la rete.
UOMO SQUADRA. Vlahovic ha giocato una partita da «uomo squadra», giocando quasi più per i compagni che per se stesso. Ha avviato l’azione del 2-0 mandando in profondità Saponara, poi poco dopo ha mandato Gonzalez verso la porta. Infine la rete su punizione, con il pubblico che si spacca al momento di scandire il suo nome: dalla tribuna e dalla Maratona la risposta c’è, mentre in curva Fiesole partono solo cori rivolti alla squadra e nessuno verso la punta serba.
CORSA ED ESULTANZA. La corsa forsennata verso la panchina e l’esultanza dopo il gol sono un inno alla compattezza del gruppo, con i compagni e il tecnico a sommergere di abbracci il giovane centravanti. Un’immagine che resta impressa anche ai tifosi e che alleggerisce la tensione accumulata nelle ultime settimane di polemiche, accuse e proposte (per fortuna non ascoltate da Italiano) punitive nei confronti dell’attaccante.

Di
Redazione LaViola.it