Giorni drammatici e complicati, la Fiorentina onora la partita ma non riesce a battere l’Empoli. Ciao Coppa dopo tre stagioni da protagonista
E poi c’è il calcio. Che celebra la vita e regala emozioni, come la gioia stessa di essere ancora qui, su questo prato a correre, o sugli spalti ad ammirare questi ragazzi che sembrano invincibili e invece no, non lo sono. Fiorentina ed Empoli onorano la voglia che avrebbe Bove di esserci, dandosele di santa ragione. E quanto a emozioni non si fanno mancare nulla, prolungandole fino ai rigori. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
FUORI. Alla Fiorentina però alla fine rimane la tristezza: è fuori dalla Coppa Italia, dopo una semifinale e una finale nelle ultime due stagioni. Trionfa l’Empoli di D’Aversa, pieno di ragazzi terribili: da Ekong, già campione d’Italia primavera, al portierino Seghetti, classe 2005, che tiene vivi i suoi nei 90’ e rimette in piedi la serie finale deviando il penalty di Ranieri, fino a Sebastiano Esposito, autore del 2-2 con uno scavetto spettacolare e dell’ultimo decisivo rigore, a ulteriore conferma che il club di Corsi è il posto ideale in cui un giovane può crescere.
ALIBI. Quanto alla Viola, trovare alibi è fin troppo semplice. Non era facile già giocarla, questa partita, con l’anima grave e i giorni passati più in ospedale che sul campo ad allenarsi. E la mente altrove. Tifosi e giocatori viola provano a esorcizzare le immagini di Edo steso a terra con la coreografia su cui giganteggia il numero 4 e lo striscione che i suoi compagni srotolano prima dell’inizio della partita. Ma i muscoli e la testa sono intossicati, è naturale, umano.
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Redazione LaViola.it