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Nikola che succede? Milenkovic in netto e preoccupante calo. E non solo a Bergamo

Prestazione pessima a Bergamo per il serbo che non riesce a ripetersi sui livelli di inizio stagione e dello scorso anno ormai da qualche settimana

Non sarà stato forse al meglio, vista la doppia influenza rimediata nelle scorse settimane. Ma non può essere certo un alibi. Il serbo Nikola Milenkovic continua la sua discesa. Il calo, ormai, è evidente. Non che i compagni di reparto si stiano distinguendo, anzi. Così come è disarmante la facilità con cui la manovra difensiva viola concede reti in quantità industriale all’avversario di turno, è altrettanto preoccupante come su questo stiano dando il loro contributo anche le prestazioni dei singoli. Da Vitor Hugo a Laurini, passando per lo stesso Milenkovic.

L’ascesa del giovanissimo difensore ex Partizan e classe 1997, sta vivendo un momento di stop. Dopo una stagione, quella scorsa, ottima, ed un discreto mondiale giocato da titolare con la sua nazionale conquistata per la prima volta proprio grazie alla sua prima annata fiorentina, quest’anno è andato troppo spesso in affanno non riuscendo a ripetersi sui livelli mostrati l’anno scorso. Dopo un ottimo avvio di stagione, condito anche da un paio di reti belle ed importanti contro Chievo e Spal, dimostrando grande e facile adattamento ad un nuovo ruolo da terzino bloccato studiato per lui da Pioli, con il nuovo anno anche lui è andato in difficoltà.

Proprio nel momento in cui era chiamato al ritorno nel suo ruolo, da centrale, proprio dopo che per settimane si era distinto abbastanza bene da terzino. Era il 9 dicembre quando contro il Sassuolo il tecnico viola Pioli lo ha riproposto da centrale. E da lì è iniziato il calo. Fino alla difficilissima serata di Bergamo. In cui non solo è andato male nella fase difensiva, inerme come i suoi compagni di reparto di arginare un’Atalanta che arrivava al tiro in porta da tutte le parti, ma è apparso in bambola completa in ogni singolo passaggio o lancio. Impaurito, o in difficoltà fisica? Che succede Nikola? La domanda sorge spontanea. Lontani i retropensieri sulle voci di mercato che lo riguardano. Perché su di lui il pressing di diverse società inglesi c’è, e non è certo un segreto. Ma il momento di difficoltà del serbo è evidente. Anche perché non è la prima volta che accade.

Servirà anche ritrovare il miglior Milenkovic, per Stefano Pioli e la Fiorentina, per invertire un trend che nel 2019 vede la difesa viola esser diventata da muro a banda del buco. E non solamente per difficoltà a livello di manovra difensiva, ma anche di singoli.

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