I viola reagiscono alla prova opaca del San Paolo: ritmi alti e voglia di vincere. Ma a centrocampo Gerson non ingrana.
Alla Fiorentina il merito di aver risposto dopo la sconfitta rimediata a Napoli con determinazione, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. Nessuna paura, nessun timore per quel primo passo falso dopo due vittorie consecutive, anzi, la squadra di Pioli si è rimboccata le maniche ed è tornata a giocare come sa, ovvero con una freschezza figlia della sua giovinezza e una determinazione consona al patto siglato un anno fa.
SINGOLI. E così intorno alla diga Veretout, alla logica difensiva di Pezzella e di Milenkovic, con Biraghi che ha continuato a correre sulla fascia sinistra per 93 minuti senza prendere fiato ci sono state anche le fragilità di Gerson e di Edimilson, che ancora mostrano di non essere in grado di poter tamponare tutto. Meglio il secondo, mentre l’ex romanista ancora appare un po’ fragile e… morbido.
TRIDENTE. Davanti, oggi più che mai, è evidente che il tridente era davvero l’idea migliore che la Fiorentina potesse offrire: se Chiesa è un “torello” difficilissimo da fermare, Simeone ha la personalità per diventare davvero un attaccante a tutto tondo; resta Pjaca, il talento ancora da giocare sul tavolo del campionato.
Di
Redazione LaViola.it