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Editoriali

Niente di nuovo dal fronte mercato. Fiorentina con i conti a posto, allora perché non investire?

I conti sono a posto, non c’è più rosso e il monte ingaggi si abbassato notevolmente. In linea con i dettami della proprietà. Sotto questo aspetto, il lavoro di Pantaleo Corvino è stato eccellente. Le parole rilasciate a La Gazzetta dello Sport, dopo quelle di qualche tempo fa a La Nazione, lasciano sperare in un futuro più roseo. “Ora non abbiamo più bisogno di vendere”, così il dg viola. Allora perché si continua a respirare quell’aria di vorrei ma non posso? Pare sempre di vivere in una bolla di idee, bilanci e profili tecnici. Perché per comprare prima bisogna vendere?

Per carità, può essere anche un ragionamento giusto da una parte, ma dall’altra non si può negare che il livello della squadra andrebbe alzato. Almeno in alcune zone del campo. Ovvio, il tutto in base agli obiettivi che si è prefissata la società. Il lavoro di Stefano Pioli andrebbe aiutato. Con degli innesti giusti. Mirati. Cercando di portare a Firenze valore aggiunto e non scommesse. In uscita, pareva che Maxi Olivera, Carlos Sanchez e Cristoforo dovessero essere tra i primi a partire. Al momento, invece, si registra la sola uscita di Ianis Hagi. Con ogni probabilità, per i due centrocampisti sudamericani, un peso ce l’ha anche la squalifica di Veretout per la gara contro la Sampdoria. In quella zona del campo, con il francese indisponibile, privarsi di altre pedine sarebbe stato un azzardo. Anche fosse arrivati altri centrocampisti.

La vicenda di Babacar, come ogni sessione di mercato, diventa sempre più grottesca. Si parte sempre con offerte incredibili provenienti dall’estero, offerte che poi pian piano si abbassano per poi sparire. La sensazione è che il suo entourage punti ancora a portarlo a scadenza (2019) per poi liberarlo a zero e strappare poi un contratto più ricco. Certo, un altro anno e mezzo così ci pare difficile possa essere accettato dalla Fiorentina e dal giocatore. Però va detto che la sua cessione a gennaio, al momento, non pare così fattibile. A giugno il discorso cambia. Però si sa, il mercato è imprevedibile. Quello che è impossibile adesso diventa realtà cinque minuti dopo. Staremo a vedere. Intanto domenica riparte il campionato, trasferta difficile sul campo di Genova contro la Sampdoria. Gara delicata, contro una diretta concorrente. Squadra che gioca bene quella allenata da Marco Giampaolo. I viola, senza Astori e Veretout, sono alla ricerca di tre punti che manca dal 22 dicembre.

Chiusura sulla vicenda stadio. Una proroga da parte del Comune per la presentazione del progetto definitivo era prevista. Si parlava di tre mesi, di sei mesi o di un anno. Alla fine la proroga sarà fino al 31 ottobre. Le parole del sindaco Dario Nardella lasciano trasparire ottimismo. I protagonisti devono fare ognuno la propria parte. Solo così si potrà realizzare quest’opera. Auguriamoci che sia davvero così.

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