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Nicolodi a VI.IT: “Ribery uno spettacolo quando sta bene. Ha ancora cattiveria agonistica, è un leader e ci mette il cuore”

Il telecronista di Sky ha seguito da vicino il Bayern e Ribery nelle ultime stagioni: “Non conosce la parola amichevole. E vuole vincere sempre”.

Franck Ribery è vicinissimo alla Fiorentina. 36 anni, 12 stagioni al Bayern dove ha vinto 9 campionati, 7 coppe nazionali, 5 supercoppe, una Champions, una Supercoppa Uefa e un Mondiale per Club, più una decina di premi individuali. Lo scorso anno 38 presenze (20 da titolare), con 7 gol e 4 assist. A LaViola.it parla di Ribery Pietro Nicolodi, collega di Sky che segue da molto vicino la Bundesliga, e ha visto e commentato con continuità le gare del francese negli anni al Bayern Monaco: “Quando sta bene è sempre uno spettacolo da vedere giocare, chiaro che passano gli anni e ha perso un pizzico di brillantezza, ma in realtà la cattiveria agonistica e la voglia di dare spettacolo è rimasta intatta”.

Che stagione è stata, la scorsa, per Ribery? “L’anno scorso ha giocato molto bene alla fine del girone di andata, dove è stato molto importante in un periodo chiave. Soprattutto nella trasferta di Francoforte, in una partita che il Bayern non si poteva permettere di non vincere, perché il Borussia se ne stava andando, e ha giocato una partita mostruosa. Poi si è fatto male, ha sofferto nel girone di ritorno ma è tornato, e ha fatto ottime cose nel finale. Come il gol spaziale nell’ultima gara con il Bayern, con i tifosi tutti in piedi e con le lacrime agli occhi. Non è stata una stagione fantastica, ma quando ha giocato e stava bene non era per niente male”.

Che Ribery dobbiamo aspettarci, a livello fisico?Se sta bene ha ancora una discreta rapidità, soprattutto per un campionato come quello italiano. Con le medio-basse può fare quello che vuole”.

Non c’è il rischio che arrivi alla Fiorentina per ‘svernare’? “Non mi sembra il tipo, dopo averlo visto per 11 anni con una cattiveria agonistica dentro, con una voglia di giocare a calcio che era seconda solo al collega dall’altra parte, Robben. Giocatori così ‘non fanno prigionieri’, vogliono vincere e basta. Sul 5-0 si va avanti a 200 all’ora fino alla fine, senza mai mollare un metro. Non lo vedo giocare un calcio amichevole, non credo conosca neanche la parola. È uno tosto“.

Al Bayern giocava praticamente sempre a sinistra, e dall’altra parte Robben. Che ruolo potrebbe avere nel tridente viola? “Non penso che si ricordi più come si fa a giocare a destra (scherza, ndr), anche se durante la partita si cambiava fascia a volte. Ma in buona parte delle azioni partiva da sinistra”.

Un tridente con Ribery, Chiesa e Boateng/Vlahovic: che prospettive per questa Fiorentina? “Sicuramente un attacco divertente. Ormai la Serie A la seguo poco, vedo talmente tante partite di Bundesliga che non mi rimane più tempo di vedere il campionato italiano. Pericoloso quindi fare pronostici. Partiamo però da una base, per la Fiorentina, discretamente disastrosa. Ma talento ce ne sarà abbastanza là davanti. Questo è sicuro”.

A livello di spogliatoio che tipo è Ribery? “È un rompiscatole sicuramente, ma a Monaco si è trovato da Dio. Ha imparato il tedesco, si è inserito alla grande ed è diventato un leader della squadra. Era ben voluto da tutti. Mi ha impressionato prima dell’ultima partita la conferenza di Rafinha, quando ha annunciato che se ne andava, e Ribery ha iniziato a piangere per l’addio del compagno. Vedere le lacrime del francese mi ha impressionato. Se lo vedi pensi ‘questo è pericoloso e basta’. Invece è uno che ci mette il cuore”.

Potrebbe essere un trascinatore in viola? “Sì, se un giocatore è intelligente da Ribery impara miliardi di cose. Anche Chiesa”.

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