L’opinione del tecnico che da ct delle Nazionali giovanili ha allenato diversi giocatori in rosa alla Fiorentina
Paolo Nicolato, ct della Lettonia con un lungo passato da commissario tecnico delle nazionali giovanili italiane, periodo nel quale ha allenato alcuni giocatori oggi in rosa alla Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno. Queste le sue dichiarazioni: “La Fiorentina è sulla strada giusta, pian piano le cose stanno venendo. C’è bisogno di tempo, ma il tempo gioca a favore dei viola ora. Passaggio alla difesa a 4? Non penso sia una questione di moduli, un allenatore cerca di trovare le soluzioni che siano adatte per i propri giocatori, trovando il giusto equilibrio tra la fase offensiva e la fase difensiva. Peraltro, Palladino non è un allenatore fissato con un sistema”.
KEAN. “Non mi stupisce, conosco bene le sue caratteristiche e le sue potenzialità. Ha un motore fuori dalla norma, almeno per il campionato italiano. Ha grande dinamismo e grande forza, in un campionato come il nostro, dove non è richiesta una enorme velocità, fa veramente la differenza. Sono convinto che se gli dai continuità prima o poi fa gol, perché è un istintivo che ha grande capacità di trovare la porta. Quanto può aiutarlo Gudmundsson? Tutti i buoni giocatori possono aiutarsi a vicenda. Bisogna chiaramente trovare un equilibrio, sia di sistema che di filosofia di gioco, poi i bravi giocatori parlano la stessa lingua. È questo il caso di Gudmundsson e Kean”.
RANIERI. “L’ho conosciuto abbastanza a fondo, l’ho avuto sia in U18 che in U19. È un ragazzo di grande intelligenza e responsabilità. I suoi miglioramenti sono evidenti, ha un approccio serio verso il lavoro e per questo era destinato a crescere. Mi ricorda molto Gabbia, che un po’ lo ricalca nel percorso e nella responsabilità”.
SOTTIL. “Riccardo è un giocatore di grande talento, come spesso accade il talento non si sposa con l’ordine e con la continuità. Quando si ha quel tipo di talento trovare la chiave per la continuità è ciò che fa la differenza. Lui la sta ancora cercando questa chiave”.
BOVE. “Alto a sinistra? È una soluzione. È uno di quei giocatori, come Ranieri, che dove li metti stanno, perché conoscono il gioco, le loro capacità e i loro difetti. Soprattutto, apprende molto rapidamente. È un ragazzo intelligentissimo, uno dei più intelligenti che io abbia mai allenato, lo potresti mettere anche in porta e probabilmente nel giro di un mese imparerebbe. Con me ha sempre giocato da mediano, in mezzo al campo dà quantità e certezze, ma dovunque lo metti dà grande applicazione”.
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Redazione LaViola.it