Le dichiarazioni dell’allenatore rossoblù a margine del pareggio a reti bianche del Franchi
Davide Nicola, allenatore del Genoa, ha parlato a Sky Sport a margine dello 0-0 contro la Fiorentina:
“Siamo giustamente un po’arrabbiati, ma è un’arrabbiatura che dev’essere costruttiva. In altri momenti questa partita l’avresti dovuta vincere perché hai avuto le occasioni più limpide e migliori. A me interessa in questo momento dare un’identità certa a questa squadra e far crescere tutti. Con la Roma c’è stata una continuità: siamo riusciti a controllare meglio la palla, anche se in maniera lenta, perché non siamo sicuri e intraprendenti. Dobbiamo credere in quello che facciamo, ci abbiamo provato, ma non ci è riuscito bene. La prestazione è stata positiva e questo deve essere il nostro marchio. Dobbiamo migliorare ma non è facile. Il rammarico c’è perché non abbiamo raccolto l’intera posta in palio. Dobbiamo arrivarci per gradi e consapevolezza. Dobbiamo essere coscienti di indossare una maglia prestigiosa di cui andar fieri, e per questo dobbiamo andare incontro alle nostre insicurezze per arrivare a vincere. Dobbiamo accelerare e lavorare con questi giocatori che secondo me hanno qualità, ma che ancora non tutti le conoscono bene”.
IDENTITÀ. “Non c’è nessun progetto tecnico-tattico senza il gusto di lottare. Puoi vincere però solo con un’identità di gioco e senza aver timore di proporre. L’identità la raggiungi quando hai rispetto dell’avversario ma pensi prima di tutto a proporre il tuo gioco. Oggi alcuni passaggi della partita mi hanno dato dei buoni segnali sui margini di miglioramento che possiamo avere. Siamo riusciti a non disunirci e a rimanere squadra, ma c’è ancora tanto da fare. Siamo stati insieme solo 20 giorni e io devo essere un martello per far capire che l’identità è il timbro fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo. Tutto il resto arriva di conseguenza. Non sono ancora soddisfatto perché abbiamo grandi margini di miglioramento che dobbiamo ricercare sul campo ogni giorno stressandoci”.
MERCATO. “Io parto da quelli che ho a disposizione, poi è giusto fare delle valutazioni con la società su ogni giocatore per allestire un gruppo competitivo”.
Di
Redazione LaViola.it