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Rassegna Stampa

Nico, un’altra notte per essere decisivo e non zavorra: deve trascinare la Fiorentina

Gonzalez

E’ stato il giocatore più pagato della storia viola ma il suo rendimento ha vissuto di alti e bassi: ora ha l’occasione per essere decisivo

Avrà un’altra notte a disposizione per mettere a tacere gli scettici e tramutarsi ancora in una risorsa per la Fiorentina. Ovvero tutto ciò che di rado per i primi tre quarti di stagione Nico Gonzalez ha saputo essere. Vestendo semmai più di una volta gli scomodi panni della zavorra. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Zavorra economica. L’argentino resta ad oggi il calciatore più pagato della storia viola. E il suo stipendio, dopo quelli di Milenkovic e Jovic, è il terzo più alto della rosa. Ma zavorra anche tecnica. Visto che nell’ultimo periodo l’esterno raramente ha saputo incidere quando è stato impiegato.

E ciò è successo sia quando l’ex Stoccarda è partito dall’inizio. Sia quando è stato impiegato a gara in corso, come accaduto due giorni fa contro l’Udinese. Dove nonostante le accelerazioni, i dribbling e la palese voglia di spaccare il mondo, Gonzalez non ha lasciato traccia di sé. Proprio gli alti e bassi che lo accompagnano ormai da mesi e sui quali l’intero ambiente viola riflette.

MESSAGGIO

Se si eccettua il gol di testa con cui ha realizzato una delle tre reti viola a Salerno due settimane fa, l’ultima volta che Gonzalez era risultato decisivo ai fini del risultato finale era stato circa un mese prima in Polonia. Quando a Poznan mise a referto l’assist per il vantaggio di Cabral e la rete del 2-1. Da quella sera, come una luce a neon in modalità intermittenza, del numero 22 si sono (quasi) perse le tracce.

Un aspetto che non è sfuggito agli occhi della società. Ma soprattutto a quelli di Vincenzo Italiano. Che domenica, anticipando quelle che potrebbero essere le scelte per la sfida di domani al St. Jakob-Park, ha voluto lanciare un avvertimento chiaro: «A Basilea ci vorrà gente che sta bene. Che va forte. E che è al massimo della condizione fisica e mentale. Chi non sarà al meglio non metterà piede in campo». Un messaggio esplicito rivolto tra gli altri anche all’argentino. Uno da cui è lecito aspettarsi molto ma molto di più.

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