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Nico Gonzalez supera la prova del “10”: classe, grinta e corsa

L’argentino ha preso la 10 dall’infortunato Castrovilli e alla prima uscita è stato determinante per la vittoria dei viola

Un sinistro insidioso scagliato dal limite dell’area che colpisce il palo e sul quale si avventa Bonaventura per il momentaneo raddoppio. Poi lo stacco verso il cielo e la torsione perfetta che chiude virtualmente la gara e gela Marassi. Corsa, strappi, guizzi, classe. In poche parole: Nicolas Gonzalez. L’ultimo a tornare dalle vacanze, insieme ad Amrabat, a causa degli impegni con la Nazionale argentina. Scrive la Repubblica.

Anche se ancora non al top della condizione fisica, e a riposo nelle ultime due amichevoli di preparazione estiva al Franchi, Gonzalez è fondamentale. Per la Fiorentina e per il sistema di gioco di Italiano. Un sinistro letale, un’elevazione da far invidia. E poi la rapidità, l’uno contro uno, la tecnica dalla quale cogliere l’imprevedibilità.

Un argentino con la dieci della Fiorentina. Il massimo, sia per il giocatore che la indossa che per i tifosi viola da sempre legati in maniera indissolubile all’Albiceleste e al fascino dei loro talenti. Un’eredità pesante, anche perché dietro a quel numero scorrono ricordi emomenti magici di chi ha fatto la storia in viola: a ritroso, nel tempo, l’hanno indossata fenomeni come Mutu, Rui Costa, Baggio, Antognoni, De Sisti, Montuori.

Con quel numero non si scherza. E questa scelta segna anche un passaggio non banale per Gonzalez. Un momento legato alla sua maturità. Non più un ragazzino, non più un giovane di prospettiva sul quale puntare. Ma una certezza: un riferimento per la Fiorentina e per la Nazionale, dentro e fuori dal campo.

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