Con la Cremonese ha giocato pochi minuti: Italiano l’ha tenuto a riposo per la partita di domani sera contro il Twente. Il suo talento è indispensabile in Europa
Ogni giocatore che si rispetti ha un asso nella manica. La carta tenuta nascosta da calare nel momento decisivo. Può essere l’ultima mano o, comunque, quella decisiva per portarsi a casa il piatto. E così anche Vincenzo Italiano, pensando alla gara di domani sera col Twente, si è tenuto in mano il suo jolly. Scrive il Corriere Fiorentino.
Del resto, che Nico Gonzalez sia il giocatore più importante della Fiorentina, non è testimoniato soltanto dai soldi spesi un anno fa per strapparlo allo Stoccarda. Certo, quei 23 milioni più 4 di bonus (che ne fanno il più pagato nella storia viola) valgono quanto mille considerazioni. Ma oltre a quella valutazione c’è di più. C’è, per esempio, quanto visto nel corso di tutta la preparazione. Arrivato ad un bivio importantissimo della sua carriera l’argentino si è presentato in ritiro tirato a lucido. Consapevole, lui per primo, di dover fare qualcosa in più rispetto alla sua prima stagione italiana.
Questione di numeri, prima di tutto
L’anno scorso Nico ha chiuso con 39 presenze tra campionato e Coppa Italia, condite da 7 gol (in Serie A) ed 1 in coppa. A questi, l’argentino ha aggiunto 9 assist complessivi. Un bottino non esaltante, dal punto di vista realizzativo, ed il primo ad ammetterlo è stato l’allenatore stesso. «Non credo che Gonzalez, così come gli altri attaccanti esterni, sia soddisfatto delle reti fatte», ha detto Italiano durante il ritiro di Moena. Parole pubbliche, che erano state precedute da quelle che i due si erano detti in privato. Il mister, sempre attento a giocare sulle motivazioni, quest’estate ha lanciato una vera e propria sfida all’argentino. Vuole che vada in doppia cifra in campionato. E, per aiutarlo, l’ha investito anche del ruolo di rigorista. «Resta la regola del tira chi se la sente — ha raccontato presentando la gara con la Cremonese — ma Nico parte in vantaggio».
Merito di quanto fatto nel finale di campionato. Quando, nelle ultime tre giornate, si dimostrò infallibile. Battendo uno in fila all’altro Rui Patricio (contro la Roma), Ravaglia (contro la Sampdoria) e Pinsoglio, per il 2-0 finale sulla Juventus che valse alla Fiorentina il ritorno in Europa.
Quella Conference però, va ancora conquistata, e tutto passerà dal doppio confronto col Twente
E se contro la Cremonese Gonzalez è entrato giusto per «mettersi in moto» nei minuti finali, domani sera sarà sicuramente titolare per quella che, per lui come per il mister e per molti altri, sarà una prima volta assoluta. Match con l’Argentina a parte infatti, Nico non ha mai giocato in Europa con maglie di club. E, per uno che ambisce a giocare (da protagonista) il prossimo mondiale, il palcoscenico internazionale è semplicemente obbligatorio.
Di
Redazione LaViola.it