L’inizio sprint, poi il calo: ha giocato 430 minuti su 720 di campionato. Per migliorare davanti serve un cambio di marcia
Lo chiamano «speedy» ed effettivamente, Nico, era partito veloce. Esordio in Coppa Italia con gol. Seconda partita in serie A, e firma d’autore sotto la Fiesole. Quella perla però, contro il Torino, è rimasta anche l’ultima. Se la produzione offensiva della Fiorentina non è ancora all’altezza delle aspettative di Italiano insomma, dipende anche dalle difficoltà di questo argentino tutto mancino accolto da mille speranze e da un entusiasmo che a Firenze non si registrava da un pezzo. Così scrive il Corriere Fiorentino.
UN PO’ PERSO. Ventitre milioni più quattro di bonus, la spesa più alta della storia viola. Vincitore della Copa America, ha spesso relegato in panchina un fenomeno come Di Maria. Ma nel frattempo Gonzalez si è un po’ perso, tra viaggi intercontinentali e l’espulsione con l’Inter. Da inizio campionato Nico ha giocato 430 dei 720’ disponibili. Abbastanza per far intravedere il suo ampio repertorio e per chiarire a tutti quanto sia determinante, ma non per prendere definitivamente per mano la squadra.
A DESTRA. Italiano, nel primo vero momento di difficoltà dopo un inizio da applausi, gli chiede un salto di qualità. Provando, magari, a cambiargli fascia. In questi giorni infatti il mister lo ha spesso provato a destra, con l’intenzione di avvicinarlo a Vlahovic e, soprattutto, a quegli ultimi venti metri nei quali uno come lui può fare la differenza. In quel caso a sinistra giocherebbe uno tra Callejon (favoritissimo) e Saponara.
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Redazione LaViola.it