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Editoriali

Nessuno è incedibile: porte aperte al mercato. Acquisti mirati anche per le liste. Castrovilli: la situazione non si sblocca

Barone e Italiano

Ci saranno slot in meno tra i ‘cresciuti in casa’, sperando di poter puntare sugli Under 22. Barone chiaro: verranno valutate eventuali offerte per tutti

“Milenkovic rimane? È un giocatore importante per noi, non sono arrivate offerte, se dovesse arrivare qualcosa, come per tutti gli altri, valuteremo”. Le parole di Joe Barone tracciano la linea della Fiorentina all’alba di questa sessione di mercato. Nessuno è di fatto incedibile. Ma, se vogliamo, è anche ‘normale’ che sia così. È il mercato moderno, specie per le italiane, che impone di non etichettare nessuno come ‘incedibile’. Vedi il Milan con Tonali, l’Inter che vende pezzi pregiati ogni anno, per non parlare della Juve che dovrà cedere tanti giocatori (anche, e soprattutto, Chiesa e Vlahovic) per rientrare delle gravi perdite. Ma anche la filosofia dell’Atalanta, o il Napoli che valuterebbe eventuali maxi offerte per Osimhen. Davanti ai soldi c’è poco da fare, per tutti. Specie se si muovono le squadre della Premier, o ancor di più dall’Arabia.

VALUTARE LE OFFERTE. Per questo insomma anche la Fiorentina, come le altre, lascia le porte aperte al mercato. In entrata come in uscita. Se anche per uno dei punti fermi come Milenkovic si valuteranno eventuali richieste, stessa cosa vale per tutti gli altri. Questo non vuol dire mettere in vendita nessuno. Ma di fatto non trattenere ‘a forza’ nessun giocatore, se ci fossero le condizioni giuste e sopra i parametri viola. Ci sono ovviamente alcuni per cui è difficile immaginare una partenza, per esempio chi è arrivato nell’ultimo anno: Dodo, Mandragora e Barak hanno fatto vedere solo in piccola parte le loro potenzialità, ovviamente tutto da scoprire Brekalo, così come Sabiri. E se Biraghi e Bonaventura rappresentano anche dei leader nello spogliatoio, da Amrabat in giù la Fiorentina valuterà ogni offerta. Anche per Gonzalez, dopo aver respinto proposte da oltre 35 milioni a gennaio? Probabilmente sì, è la logica del mercato. Anche se ovviamente tutti sono consapevoli che Nico abbia espresso ancora poco del suo potenziale: ha giocato in pratica metà stagione, segnando 10 gol e fornendo 5 assist da gennaio in poi. Se avesse fatto tutto ciò anche nel girone di andata…

MIGLIORARE SI PUO’. Discorso un po’ a parte per gli attaccanti. La società continua nelle proprie convinzioni: i due centravanti, tra Jovic e Cabral, hanno segnato 30 gol in due, di cui 19 da gennaio (13 il brasiliano, 6 il serbo). Un rendimento non giudicato disastroso dai dirigenti, anzi. “Per il momento siamo contenti degli attaccanti che abbiamo, l’anno scorso nella seconda fase della stagione abbiamo fatto ottimi risultati”, ha aggiunto Barone. “Jovic resterà? Non vedo perché non dovrebbe restare. Lo abbiamo scelto e lo abbiamo portato qui, ha fatto un ottimo campionato e siamo super contenti di avere Luka alla Fiorentina. Le singole situazioni che arriveranno le valuteremo”. Anche qui, tutto aperto. Ma nessuna voglia di abbandonare a prescindere quello che resta, almeno per ora, un giocatore della Fiorentina. È una questione intricata, si sa, anche a livello contrattuale. Ma se arriverà una proposta concreta, ad esempio dal Galatasaray, con la mediazione di Ramadani, si valuterà con attenzione. Migliorare davanti si può, eccome. È emerso anche nel summit di mercato di metà giugno. Non a caso i profili valutati sono tanti, da Nzola a Dia, passando per Zapata. Ma serve un giocatore in grado di far alzare il livello. Altrimenti siamo punto e a capo.

UNO ESCE, UNO ENTRA. La Fiorentina, insomma, non può prendere tanto per prendere. Ha una buona base, è vero, magari con pochi ‘fenomeni’ ma buoni giocatori sì. Altrimenti non sarebbe arrivata in due finali (anche se il percorso non è stato ‘impossibile’ nelle due coppe, va ribadito). Ma dovrà inserire giocatori mirati per alzare la qualità dove manca. Un po’ in tutti i reparti. Uno entra, uno esce. Non solo a livello economico, ma anche di liste. Ci ricordiamo già la scorsa estate, ma anche a gennaio, quanto questo aspetto abbia condizionato il mercato. Con Benassi rimasto fuori rosa, Rosati che si era ritirato dopo il rinnovo eccetera. La situazione si riproporrà, anche perché senza Venuti la Fiorentina avrà uno slot in meno per i ‘cresciuti in casa’. La regola prevede 17 slot liberi, 4 di ‘cresciuti nel club’ e 4 di ‘cresciuti in Italia’. Con gli Under 22 (ovvero i nati dal 2001 in poi) invece inseribili liberamente in Italia: questo potrebbe essere un vantaggio da sfruttare, con i vari Niccolò Pierozzi, Munteanu, Kayode, Amatucci, Distefano oppure il difensore Viti, ora al Nizza. Mentre in caso di Conference la lista Uefa prevede solo una lista B per gli Under 21 che hanno giocato due anni con il club: Pierozzi, in questo caso, non rientrerebbe, ma andrebbe comunque tra i ‘cresciuti in casa’.

AD OGGI. Una questione di cui tener di conto fin da adesso. Come ‘cresciuti in casa’ la Fiorentina ad ora, tra gli Over 22, ha solo Sottil, Cerofolini e Ranieri, con il portiere che difficilmente resterà (se arriverà un estremo difensore importante da affiancare a Terracciano) e l’esterno in bilico. Insomma, i viola perderanno con ogni probabilità almeno uno slot. Ampia invece la scelta, come spesso accade, per i ‘cresciuti in Italia’, mentre per gli slot liberi bisognerà necessariamente sostituire uno che parte. Dentro un difensore centrale, ad esempio, solo con la partenza di Igor (o di Quarta o Milenkovic), mentre sarà difficile inserire un esterno se partirà Sottil (proprio perché il classe ’99 è tra i pochi ‘cresciuti in casa’). Saponara, invece, ha ‘liberato’ il posto a Sabiri. E se davvero a destra verrà ‘recuperato’ un posto dando spazio a Niccolò Pierozzi (o a Kayode), più spazio di manovra c’è solo a centrocampo, dove ad oggi nell’ipotetica lista dei 17 ci sono Amrabat (al suo posto eventualmente un sostituto), Mandragora, Duncan, Castrovilli, più Bonaventura, Barak e Sabiri.

CASO CASTRO. E a proposito di Castrovilli, la vicenda non sembra aprire al momento spiragli. Resta la distanza tra le richieste del giocatore (di veder riconosciuto ancor più lo status ‘da 10’ e da giocatore importante) e la proposta della Fiorentina, che invece vorrebbe cifre più contenute dopo l’infortunio. “Ci stiamo lavorando ma al momento ci sono delle differenza abbastanza larghe, vediamo”, ha ribadito Barone, mettendo ancora in piazza il nodo della questione. Nessuno vuole arrivare alla rottura, ma la scadenza al 2024 dà molta forza al giocatore e offre poco tempo per risolvere la situazione. Anche perché davvero tutti si auspicano che questa possa essere la stagione della definitiva rinascita del giocatore, uno che un paio d’anni fa era valutato oltre 25 milioni di euro (dati Transfermarkt). Perdere un patrimonio così, magari doverlo ‘svendere’ o rischiare di perderlo a zero, sarebbe un duro colpo. Ma è un’eventualità che tutti stanno tenendo, per ora, lontana.

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