Altra ennesima, fastidiosissima sosta per gli impegni delle Nazionali. C’è poco da fare, non vedere la maglia viola in campo nel fine settimana è poco simpatico per i tifosi gigliati. C’è poco da fare, va sopportata. Fino ad oggi si sono giocate 12 gare di campionato e qualche somma si può già tirare. Stefano Pioli ha il suo zoccolo duro su cui puntare e poi via-via tutto il resto della rosa. In questo gruppo manca Riccardo Saponara. Il trequartista arrivato a gennaio ancora non è riuscito a inserirsi per i troppi, continui infortuni. Ogni volta che sembrava pronto per entrare stabilmente nel gruppo dei titolari si fermava nuovamente. L’augurio è quello che si riesca a mettere alle spalle tutti i problemi e riuscire a dare il proprio contributo alla causa viola.
Ben lontani dall’emusionale Paulo Sousa e dalle sue formazioni alquanto stravaganti, con neo tecnico della Fiorentina è quasi impossibile sbagliare l’undici iniziale. Anche quando ci sono state tre gare in sette giorni sono stati rari i cambi. Quando questo è accaduto, è dipeso o da scelta tecnica o dall’essere obbligati per qualche infortunio. Ecco che dietro i titolari ci sono quelli pronti a subentrare, o comunque quelle che vengono considerate le prime alternative. I nomi sono quelli di Gil Dias, Bruno Gaspar, Eysseric, Babacar e Sanchez. Gli ultimi nella lista sono i giovani. Visto il cantiere aperto che è la Fiorentina può essere anche normale. Rischiare di bruciare un giovane solo perché la base non è ancora solida è un rischio che è giusto non correre. I vari Milenkovic, Dragowski, Hristov e Hagi ci paiono ben lontani dal poter essere impiegati a breve. Anche solo per qualche minuto. Cosa che invece è successa a Lo Faso e Zekhnini.
Ogni allenatore ha il suo gruppo forte su cui costruire l’impianto di gioco e dare sicurezza. Compito di chi sta fuori metterlo in difficoltà nelle scelte e scalare le gerarchie assodate. Da domenica 19 riparte il campionato e la Fiorentina deve ritornare a fare punti. Con l’aiuto di tutti i suoi calciatori. Concentrazione, testa e cuore gli ingredienti che non possono mancare a chi veste l’amore maglia con il giglio.
Di
Lorenzo Matteucci