Nel 2017 la Fiorentina ha giocato 8 partite vincendone 5, pareggiandone 1, e perdendone 2. In tutto sarebbero 16 gli ipotetici punti conquistati sul campo con una media punti da zona Champions. Stando al solo campionato, rispetto alle stesse gare del girone d’andata, ha fatto 3 punti in più. Anche se il valzer degli alti e bassi non si è placato neanche con l’inizio dell’anno nuovo. Malissimo a Roma, benissimo contro la Juve, malino a Pescara ma con tre punti, benino a Napoli con l’eliminazione dalla Coppa Italia. Bene contro l’Udinese, disastrosa in difesa ed ingenua contro il Genoa. Bene nel risultato ma non granché nella prestazione a Verona col Chievo.
Un cammino da vero e proprio valzer di alti e bassi con la parola continuità che alberga lontano da Firenze e dalla Fiorentina. Ma che nelle prossime tre partite dovrà essere obbligatoriamente trovata. Borussia Mönchengladbach in Germania giovedì, il Milan domenica sera a San Siro, e poi ancora i tedeschi al Franchi giovedì prossimo. Tre gare, di fatto, da dentro o fuori. Sicuramente lo saranno i 180 minuti contro la squadra di Hecking, che nel 2017 ha cambiato marcia con tre vittorie ed un pareggio in Bundesliga e la vittoria in coppa in trasferta contro il Furth. Chi passa va agli ottavi, chi viene eliminato torna a casa. E sarebbe il secondo anno consecutivo fallimentare nelle coppe per Sousa. Dopo l’eliminazione ai sedicesimi di Europa League l’anno scorso per mano del Tottenham, ed al primo turno in Coppa Italia (ottavi di finale), quest’anno si ripeterebbe il ko ai sedicesimi di E.L. mentre in Coppa Italia il cammino è finito ai quarti contro il Napoli. Cammini tutt’altro che invidiabili, insomma. Praticamente simile il valore della gara contro il Milan di domenica prossima. In caso di ko la corsa all’Europa League potrebbe già dirsi quasi del tutto compromessa.
Vietato sbagliare, insomma, nelle prossime tre partite. Contro un Milan pieno di assenze tra infortuni e squalifiche, e contro un Mönchengladbach che è vero essere in serie positiva ed in netta ripresa dopo l’inizio shock di quest’anno, ma che è pur sempre la nona forza della Bundesliga e che nel ranking Uefa è dietro ai viola di ben 14 posizioni. Che non vince un campionato dagli anni ’70 e che ha messo in bacheca l’ultimo trofeo a metà anni ‘90 quando vinse una coppa di Germania.
Missioni impossibili? Nessuna delle tre. Né in Germania, né a San Siro, né al Franchi. Anzi. Tutte gare alla portata della Fiorentina. Della Fiorentina vista contro l’Udinese, contro la Juve. Ma anche contro il Napoli. Proibitive, invece, se a scendere in campo sarà la copia della squadra che ha affrontato la Roma in una serata dalla quale imparare ciò che non andrebbe mai fatto.
Intanto Sousa ritrova un Babacar più sicuro di sé, partecipativo, ed in forma. Ritrova Kalinic, un Tatarusanu che si sta esprimendo ad ottimi livelli, una buona risposta anche da Gonzalo Rodriguez, ed il risveglio di Borja Valero. Tutti segnali che impongono di pensare positivo. La settimana della verità sta per iniziare. Tutto, del futuro di questa Fiorentina, dipenderà dal lasso di tempo giovedì 16/02 – giovedì 23-02. E sbagliare anche solo una mossa sarebbe letale.
Di
Gianluca Bigiotti