Rassegna Stampa
Nel nome del Pompa. Dopo 32 anni il ricordo non sfiorisce
L’anniversario della scomparsa del leader della Curva Fiesole
Come riportato da La Nazione, chissà cosa avrebbe detto del restyling del Franchi, lui che la Fiesole praticamente l’ha creata, per orgoglio e senso di appartenenza. Probabilmente si sarebbe portato via un seggiolino, anche se quando Stefano Biagini, per tutti I’Pompa era il leader riconosciuto la curva era solo cemento. 32 anni da quando un male incurabile lo ha sottratto all’affetto dai suoi cari e strappato all’amicizia e stima dai suoi Ultras. Ma anche al rispetto degli avversari, come la Fossa dei Leoni, lo sciolto gruppo del tifo milanista che appese lo striscione «Onore al Pompa», proprio all’indomani della sua scomparsa.
Se ancora oggi quei grigi gradoni hanno il cuore pulsante dalla passione lo si deve proprio a quel ragazzo, diventato uomo e padre affettuoso, piegato solo da qualche inciampo fatale pagato a caro prezzo il 16 settembre del 1992, sognando invece di fare una vita da rivoluzionario. Pronto a essere la guida degli Ultras sia che avesse l’impermeabile beige, sia il piumino blu. Ma l’aura da condattiero, fiera senza paura lo rendeva comunque rassicurante. E lui Stefano Biagini da Narnali, leader del Viola Club Pignone, era pronto a rendere la curva viva e pulsante, trasfomandola in un fortino viola inespugnabile. Gli Ultras non sono mai stati degli angeli, fino al 1993 hanno difeso la Fiorentina in lungo e in largo per l’Italia anche negli stadi più difficili, ma sempre con un codice ben chiaro e leale. Nel nome del Pompa. Ora come allora.
