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Nel nome del padre, del figlio e… Chiesa-gol esalta Firenze

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Nel nome del padre, del figlio, e… Ma non c’entra niente la religione. Federico Chiesa continua ad esaltare Firenze. Nel nome di umiltà, sacrificio, fame e voglia di affermarsi. Contro il Grifone tre tiri, un gol, ed una traversa che sta ancora tremando sotto la Curva Ferrovia.

Emblema, l’occasione sbagliata nel primo tempo, di tutta la foga di un ragazzo di appena 19 anni, che fino a pochi giorni fa non aveva neanche una pagina su Wikipedia, e che in pochi mesi ha scalato le gerarchie della Fiorentina mostrando tutto il suo talento al calcio italiano. Nello sbagliare un cross, nella caparbietà di andare a recuperare un pallone che sembrava già perso, nello scartare un avversario con una finta e nello scaricare verso la porta di Lamanna un siluro fin troppo esagerato.

Poi il gol da rapace nella ripresa, con un destro improvviso, preciso, ed un’altra occasione sfumata di un soffio solo per una deviazione. Nella giornata della sfida tra i due figli d’arte con il Cholito Simeone, Chiesa ha avuto la peggio solo per una questione di centimetri. Ed anche a causa delle tante pedate ricevute che lo hanno costretto a lasciare il terreno del Franchi con qualche minuto d’anticipo mettendo a rischio l’impiego dal primo minuto a Pescara.

87 minuti nei quali Chiesa ha percorso 10,4 km. Senza risparmiarsi mai con la velocità in sprint più elevata di tutti i giocatori in campo. 34,27 km/h il suo scatto. Emblema dell’esplosività che lo caratterizza.

87 minuti che gli sono valsi anche il coro “Chiesa-gol”, nel nome del padre, e adesso del figlio. Terzo gol tra i grandi, dopo quelli in Europa League al Qarabag e quello a Verona contro il Chievo. Il primo di fronte al proprio pubblico che non perde occasione per battergli le mani.

Perché a Firenze piacciono queste storie. Piacciono questi personaggi. Faccia pulita, tanta voglia, tanta umiltà ed una fame, a proposito di nel nome del padre, che ha nel dna. Federico ricorda clamorosamente Enrico in quasi tutti i movimenti. Il gol e la traversa colpiti ieri dal 25 viola hanno fatto fare un salto indietro nel tempo a diversi tifosi al Franchi e dinanzi alle tv.

Nel nome del padre, ormai anche del figlio. Chiesa corre, e di strada ne ha ancora tanta da fare. Ma se queste sono le premesse, ci sarà da divertirsi.

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