Il ds viola riprendere Badelj. Anche nel 2014 lo prese pagandolo nonostante fosse ad un anno dalla scadenza del contratto. Ora lo riprende nonostante sia andato via a zero un anno fa
Quando nel 2014 Daniele Pradé e Eduardo Macia lo presero dall’Amburgo preferirono non attendere pochi mesi per prenderlo in regime di svincolo nonostante il croato andasse in scadenza di contratto con il club tedesco e pagare 5,5 milioni di euro per portarlo subito a Firenze. Quella Fiorentina non poteva attendere e aveva bisogno come il pane di un centrocampista dotato di piedi buoni da affiancare al roster formato da Pizarro, Aquilani, Borja Valero e Mati Fernandez.
Poi il tira e molla per il rinnovo di contratto, non certo agevolato da dichiarazioni ingombranti e poco concilianti del suo vecchio procuratore, quindi il cambio di agente e nel contempo il cambio di ds a Firenze, fino alla decisione di lasciare Firenze a costo zero per legarsi alla Lazio dopo aver visto il Milan provarci, e quindi defilarsi. Fino al ritorno in maglia viola.
Oggi come 5 anni fa, il ds della Fiorentina Daniele Pradé che tanto spinse per portarlo a Firenze, se n’è sostanzialmente fregato del fatto che il club viola sia stato costretto a spendere poco meno di 1 milione di euro per riprenderlo, in prestito, con un diritto di riscatto a poco più di 4 milioni per un calciatore che un anno fa lasciò Firenze a costo zero. Se questa opzione venisse esercitata, alla fine dei salmi, Badelj sarà costato 5,5 + 5, solo per il cartellino.
Amen, dalle parole del ds viola lo si è capito chiaramente: le qualità del croato, anche umano, e di raccordo nello spogliatoio, vanno oltre qualche milione. Sicuramente meglio investire in figure come quella di Badelj, piuttosto che andare a prendere i Norgaard, o altri carneadi passati da queste parti negli ultimi tempi.
Di
Gianluca Bigiotti