Coi pugliesi si riparte dal 3-5-2 visto nelle ultime uscite, con una sola punta supportata da un trequartista
Gara pesante contro il Lecce. Servirà orgoglio, coraggio e carattere. Anche per questo, Pioli ha intenzione di mandare in campo l’undici di cui si fida di più, senza tentare altri esperimenti sia a livello tattico (si ripartirà senza ombra di dubbio dal 3-5-2 visto nelle ultime uscite, con una sola punta supportata da un trequartista) che di uomini: la Viola «operaia», in sostanza, ammirata al Meazza contro l’Inter è già stata riposta in archivio, visto che contro il Lecce l’idea è quella di forgiare una squadra di gamba e qualità, in grado di prendere subito in mano le redini del gioco. Così scrive La Nazione.
L’handicap – ma era già stato messo in preventivo – sarà rappresentato dal forfait di Gosens, che a Milano ha rimediato una lesione di primo grado del retto femorale della coscia sinistra e tornerà disponibile solo dopo la sosta, saltando quindi la gara di oggi oltre a quelle contro Mainz in Conference e col Genoa. Davanti a De Gea, dunque, spazio al terzetto difensivo composto da Pongracic, Marí e Ranieri, con la mediana che dovrebbe vedere Dodo e Fortini sugli esterni (il 2006 è favorito su Parisi) oltre a Mandragora, Nicolussi Caviglia e Ndour interni (quest’ultimo è avanti su Fagioli). In attacco, infine, spazio ancora una volta al tandem formato da Gudmundsson e Kean.

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Redazione LaViola.it