Cesare ha parlato con Pradè e Barone e ha chiamato Rocco. Non hanno neanche provato a fargli cambiare idea
La seconda avventura di Prandelli sulla panchina della Fiorentina si è chiusa ieri nella maniera più insospettabile e incredibile. Forse anche per lo stesso Cesare. E’ da poco passato mezzogiorno quando al Centro Sportivo l’allenatore spiega agli attoniti Barone e Pradè di non sentirsi più in grado di guidare la squadra viola. Subito dopo la chiamata negli Stati Uniti per comunicare a Commisso la sua irrevocabile decisione. Troppo lo stress accumulato, sfociato in attacchi di panico, «un assurdo disagio» che non gli «permette» di essere ciò che è, come si legge nella lettera indirizzata alla gente di Firenze, ma di riflesso anche al mondo del calcio. Così scrive La Nazione.
LE PAROLE DI ROCCO. Tensioni tali da mettere in discussione la stessa carriera di allenatore. Concetti trasferiti nello stesso modo al proprietario della Fiorentina che si è detto molto dispiaciuto per l’allenatore e preoccupato per l’uomo Prandelli, tanto da mettersi a disposizione per qualunque cosa, perché prima di tutto viene la salute. Un colloquio cordiale, franco quasi da fratello maggiore a fratello minore. Parola, insomma, non di circostanza o cariche di retorica. No, perché per Rocco prima di tutto vengono i rapporti umani. Poi il resto. Stessa disponibilità mostrata dalla dirigenza viola che non ha provato neppure a far cambiare idea al tecnico, dopo averlo visto sinceramente provato e convinto della strada intrapresa.
POST-MILAN. Poco o niente lasciava intravedere una scelta del genere, tanto da pensare che poco o nulla sarebbe cambiato anche se fosse arrivato un successo contro il Milan. I contatti di lunedì – pochi per la verità – tra Prandelli e Barone-Prade erano sintonizzati sulla normalità. E la poca voglia di parlare del tecnico era da interpretare come solo la necessità di sbollire la rabbia per quanto era accaduto sul campo domenica pomeriggio. Invece il ’semi silenzio’, le rassicurazioni e l’appuntamento fissato per martedì alle 12 al Centro Sportivo nascondevano ben altre intenzioni.
Di
Redazione LaViola.it