La Fiorentina oggi si gioca tantissimo contro il Genoa. I viola di Vanoli, senza Kean, devono reagire e non sprofondare ancora
Paura e orgoglio. Istinto e calcolo scientifico. Sì, sarebbe ingiusto e soprattutto inutile accendere i riflettori su Genoa-Fiorentina senza prendere l’evidenziatore e sottolineare che i 90 minuti di questo pomeriggio, al Marassi, hanno un peso definitivo sulla stagione delle due squadre, scrive La Nazione.
E l’assenza di Kean (trauma alla tibia colpita duro in Conference, a Mainz) rende ancora più in salita la domenica viola. Al suo posto Dzeko. Si lotterà e si farà di tutto per vincere con l’obiettivo di allontanare (almeno un po’) i fantasmi che parlano di retrocessione. Di serie B. Di un incubo nel quale, viola e rossoblù si sono trovati a vivere fianco a fianco. Incredibilmente, parlando della Fiorentina, dopo che in estate con Pioli e il mercato appena finito, i sogni si erano concessi il lusso di parlare di Champions. Forse anche qualcosina di più. Tutto falso, tutto ridimensionato, tutto evaporato. Proprio come la panchina che era di Pioli e che da oggi è di Paolo Vanoli, l’allenatore che il club viola ha scelto per iniziare la scalata alla salvezza. Vanoli con la Fiorentina e De Rossi (anche se in tribuna per scontare una squalifica) con il Genoa. Un incrocio di allenatori e di obiettivi che a luglio nessuno, ma proprio nessuno, avrebbe mai non solo messo in conto ma addirittura immaginato. Come a nessuno sarebbe passato dalla mente che in questo 9 novembre, dopo (ben) 10 giornate di campionato, la Fiorentina avesse avuto appena 4 punti e fosse a sedere all’ultimo posto in classifica.
Bisogna svoltare, girare pagina, riaccendere il motore, e Vanoli e la sua Fiorentina sono obbligati a farlo da oggi. Da subito.
Di
Redazione LaViola.it