Rassegna Stampa

Nazione: Mezza Viola, Juve di corto muso. La Fiorentina meritava almeno il pari

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Malissimo nel primo tempo, la squadra di Italiano cambia faccia nella ripresa. Ma l’assedio finale non basta

Juve di corto muso. Ma la Fiorentina non ci sta. No, perché per tutto quello fatto nella ripresa, il pari, sì, almeno un pari, la squadra di Italiano lo avrebbe meritato. I colpi di classe di Nico, le idee di Maxime Lopez e le conclusioni (sfortunate) di Beltran, oltre a un possesso palla micidiale però non hanno aiutato la Fiorentina a rimettere in pari quello svantaggio timbrato da Gatti in quello che era stato il momento sì della Juve. Così scrive La Nazione.

MALE. Gli affondi bianconeri si fanno subito sentire. Così nel primo quarto d’ora, in due occasioni con McKennie e Vlahovic è il fuorigioco a salvare la Fiorentina. Italiano si arrabbia, chiede alla squadra di stare ‘corta’ e di evitare che la manovra della Juve possa arrivare così facilmente in zona tiro. Nico convince a metà, Kouame soffre nell’uno contro uno, Bonaventura è meno… geniale che in altre occasioni. Così arriva il vantaggio Juve al 20’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo con incursione vincente di Gatti. Lo schiaffo fa male alla Fiorentina e alla mezz’ora è ancora un fuorigioco (millimetrico e certificato dal Var) di McKennie a interrompere l’esultanza di Vlahovic.

SENZA PARI. Nella ripresa Italiano cambia, toglie Belotti (dentro Sottil) e mette Kouame centravanti, più Maxime Lopez per Mandragora. Fiorentina più viva, Barak ci prova ma senza la giusta convinzione. Italiano cambia ancora e con Nzola e Beltran ridisegna il reparto offensivo. C’è più viola che bianconero in campo e Nico cresce. Primo lampo al 25’ (con Danilo lasciato di stucco) e secondo con prodezza di sinistro sulla quale si esalta Szczesny che vola quasi all’incrocio, tocca la palla e la fa stampare sul legno della porta. Super occasione con Beltran che conclude da due passi, a porta praticamente libera, ma colpisce Nzola. L’assedio continua, ma non basta. E la Fiorentina, almeno per il secondo tempo, si merita un applauso.

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