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Rassegna Stampa

Nazione – Lavoro duro, idee e chiarezza: la Fiorentina ha già un’identità

Stefano Pioli, Ndour e Kean - Fiorentina

Dal modulo alla formazione, qualcosa si intravede. Addio “palla a Kean e vediamo che succede”

Come scrive La Nazione, sembrano lontani anni luce i tempi in cui l’unico schema nitido che pareva avere la Fiorentina era «palla a Kean e vediamo che succede». Acqua passata, ormai. Visto che le otto reti alla Primavera con cui Ranieri e soci hanno aperto la serie delle loro amichevoli hanno evidenziato subito tutt’altra cosa: che la Viola sembra già avere un’identità definita e che, soprattutto, Stefano Pioli ha ben chiaro nella sua testa in che modo far performare al meglio la sua squadra.

Il 3-4-2-1 di riferimento visto per 90’ è un canovaccio che pare funzionare tanto con i cosiddetti titolari (e l’undici di partenza sembra avere la perfetta fisionomia di una formazione più che competitiva, in attesa dell’arrivo di un vero play) quanto con le riserve, dove Fazzini ha brillato e Ndour si è preso la palma del migliore in campo. L’impostazione dal basso (con il portiere o il centrale difensivo) e la rapida aggressione dei centrocampisti hanno poi arricchito la fase di possesso. Ma risposte positive sono arrivate anche da altri singoli, a cominciare da Dodo che l’allenatore aveva spronato a essere più decisivo sotto porta. Detto fatto, visto che la prima rete dell’estate è stata proprio quella messa a segno dal brasiliano.

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