Rassegna Stampa

Nazione: da Budapest a Budapest, un segno del destino?

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A dicembre a Budapest (contro il Ferencvaros) l’infortunio di Gonzalez e l’inizio della crisi viola. Che la vittoria di ieri sia una rinascita?

Difficile dire quanto Maccabi ci sia stato nella prestazione della Fiorentina, scrive Cosimo Zetti sulle pagine de La Nazione. Meriti viola o demeriti israeliani? FIfty-fifty probabilmente. Perché se anche il Maccabi non è il Real Madrid, la Fiorentina ha dimostrato che almeno dal punto di vista del carattere non è più quella di un mese fa. «Siamo in crescita, togliendo la gara di Bologna, siamo reduci da partite giocate ad un livello diverso rispetto a gennaio» aveva detto Italiano. Vero, ma solo in parte. La Fiorentina è andata in vantaggio, si è fatta rimontare e poi ha rimontato a sua volta. Alla fine, però, è il risultato l’unica cosa che conta davvero.

Sì, non è stata una bella Fiorentina, ma il modo in cui è maturata la vittoria potrebbe fare da propellente per la gara contro la Roma e per il ritorno col Maccabi. E chissà che non si tratti di un segno del destino. Da Budapest a Budapest, dalla gara col Ferencvaros con l’infortunio di Gonzalez e l’inizio della crisi viola, alla vittoria contro il Maccabi e la speranza di una bella rinascita. Un passo in avanti, sia in chiave Conference (fate pure gli scongiuri) che in ottica campionato. Era quello che tutti volevano. Perché sprecare una nuova occasione, come avvenuto a Torino, avrebbe potuto avere contraccolpi a livello psicologico.

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