Il portiere della Fiorentina e il suo look inconfondibile, ma dietro ci sono anche grandi prestazioni, come venerdì contro l’Inter
Tre concetti sono già assolutamente chiari quando al centro del discorso c’è Bartlomiej Dragowski: primo, il portiere polacco è fra i migliori, se non il migliore in assoluto, nella classifica di rendimento dei viola, questa stagione; secondo, il suo valore di mercato sfiora o forse già supera i 20 milioni; terzo, Drago merita un posto nella top five dei portieri impegnati nel campionato italiano, scrive La Nazione.
LA BARBA. Poi… poi c’è quella barba. Quel look assolutamente originale, curato, che ha fatto e sta facendo di Dragowski qualcosa in più di un portiere dal rendimento di primissima fascia e (probabilmente) uomo-mercato come lo sono Milenkovic o Vlahovic. Drago, insomma, oggi è un personaggio grazie anche a quel barbone che lo fa assomigliare un po’ a Jovanotti e un po’ a uno dei re del basket, Datome. La barba di Dragowski è diventata quasi il simbolo rivoluzionario di una Fiorentina che sta soffrendo troppo in questa stagione fatta di pochi alti e troppi bassi.
CERTEZZE. Una serie di prestazioni che hanno aiutato la Fiorentina più e più volte. Ora a evitare qualche scivolone in più, ora, come è accaduto venerdì sera contro l’Inter, a far sì che anche una situazione comunque complicata si trasformi in un incubo. Dragowski, insomma, c’è. E regala sicurezze a Prandelli come ai compagni quando dalla sua area piccola grida come un dannato dettando posizioni da correggere o molto più semplicemente rilanciando quella parola magica («ordine») che poi è il mantra di Cesare.
MERCATO. Ci sarà poi tanto mercato sull’orizzonte del numero uno polacco. Non lo dice, ovviamente, il contratto con la Fiorentina, già lunghissimo (giugno 2023), ma lo si capisce dal tipo di valutazione che Dragowski si trova appiccicata sulle spalle. Del ragazzo arrivato dalla Polonia si potrebbe parlare solo davanti a un assegno di 20 milioni o giù di lì.
Di
Redazione LaViola.it