Il centrocampista marocchino ha giocato un tempo con la propria nazionale contro la Mauritania. Spariti i problemi che lo avevano lasciato ai box
Un tempo in Nazionale, niente di che, Marocco-Mauritania 0-0. Conforta però sapere che Amrabat abbia superato il mal di schiena che lo aveva tenuto ai box a Firenze. Questa è la versione ufficiale, nel frattempo Amrabat s’è ritrovato in panchina e al centro di ricostruzioni molto movimentate, per quanto riguarda i rapporti con Prandelli. Di sicuro freddi assai dopo la sostituzione contro lo Spezia. Tutto smentito, resta il fatto che l’ex Verona non ha giocato contro Benevento e Milan, perché l’infortunio alla schiena dava ancora, per così dire, segnali di vita. Lo scrive La Nazione.
Poi la convocazione in Nazionale e subito in campo. Questa è la cronaca. Il futuro dovrà essere scritto in modo diverso perché le aspettative sul conto di Amrabat per ora sono rimaste parecchio al palo. Problemi di ruolo, difficoltà di inserimento nei vari moduli. Ma anche generosità dispersa in contesti diversamente organizzati rispetto a quello del Verona, dove Sofyan aveva dato il meglio accanto a un regista molto tattico (Veloso). E’ arrivato però il momento di mettersi alle spalle tutta la negatività. Dal suo punto di vista Amrabat (attivo sui social con un «like» quando la Fiorentina ha reso ufficiale il ritorno di Iachini) si è messo alle spalle eventuali incomprensioni con Prandelli.
Certo che il «rumore» di quelle è stato notevole. E nell’immaginario di molti tifosi sono stati proprio i contrasti con il giocatore «preferito da Commisso» a rendere meno stabile l’avventura di Prandelli. Che ha presentato le dimissioni dopo la partita contro il Milan. Di sicuro il proprietario della Fiorentina è in credito con Amrabat. Pagato 20 milioni per un blitz viola innescato a suo tempo proprio dal presidente. Ora non è questione di soldi, ma di orgoglio e voglia di contribuire. Dopo la Nazionale, Firenze si aspetta un Amrabat molto diverso. Perché come Commisso anche la città si sente in credito.
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Redazione LaViola.it