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Nazionali e quarantene, la Serie A contro la Fifa: anche tre viola a rischio

Premier e Liga si sono mosse per prime, anche la A contro la finestra delle Nazionali: i giocatori dovrebbero restare isolati e non potrebbero giocare

La pausa delle Nazionali è una finestra sul mondo. Ma stavolta, affacciandosi, s’intravede un baratro, scrive Il Corriere dello Sport. I campionati e i club rischiano di finirci dentro, senza avere la certezza di cosa ne sarà dei loro calciatori, una volta ritornati a casa. Le restrizioni ai viaggi, adottate dai governi a causa del Covid-19, stanno infatti creando una vera crisi diplomatica. Perché, da una parte, la FIFA “obbliga” le società a far partire i propri tesserati; ma, dall’altra, in quasi tutti i Paesi (Italia inclusa), sono ancora in vigore gli obblighi di quarantena al ritorno da zone dove il numero dei contagi è alto.

LEGA. Ieri sera, con un comunicato, la Lega Serie A ha detto di voler sostenere «in ogni sede la decisione dei propri Club di non rilasciare i calciatori convocati dalle rappresentative nazionali per giocare in paesi al cui rientro in Italia sia previsto l’isolamento fiduciario in ottemperanza alle disposizioni di legge vigenti in materia di virus Sars-Cov-2». È uno scontro tra istituzioni calcistiche, al quale l’Italia si è unita dopo le prese di posizione di Premier League e Liga. I primi club a far emergere il problema sono stati Liverpool e Manchester City, preoccupati dai 10 giorni di isolamento a cui deve sottoporsi chiunque torni da Paesi in “red list”.

ASSENTI. Le partite delle nazionali si disputeranno dal 30 agosto all’8 settembre. Per recuperare la finestra Qatar 2022 persa a marzo 2020, però, in Sudamerica si giocherà anche il 10 settembre (come Argentina-Bolivia e Uruguay-Ecuador), praticamente a meno di 48 ore dall’inizio degli anticipi della 3ª giornata di A. Tra questi c’è Napoli-Juventus del 12/09, big match al quale dovrebbero rinunciare i bianconeri Dybala, Alex Sandro, Danilo e Betancur e gli azzurri Ounas, Koulibaly, Lozano, Ospina e Osimhen. La lista degli “italiani” che non sarebbero a disposizione è lunga e include, tra gli altri, anche gli interisti Lautaro, Correa e Dzeko, poi Musso, Malinovskyi e Muriel dell’Atalanta, Quarta, González e Pulgar della Fiorentina, Mkhitaryan e Viña della Roma, Hysaj e Milinkovic della Lazio. Oltre al Sudamerica, il governo italiano considera “ad alto rischio” anche Albania, Armenia, Gran Bretagna, Bosnia, Serbia, Usa, Ucraina, gli Stati africani e tutti gli altri inseriti negli elenchi D ed E del ministero della Salute.

INFANTINO. «La decisione della Fifa di non estendere le eccezioni alle convocazioni per i Paesi dove sussista un obbligo di quarantena al rientro e le diverse limitazioni connesse alla diffusione della pandemia – si legge sempre nella nota della Lega Serie Acreerebbero disparità competitive per le squadre». Infantino, numero uno del calcio mondiale, nel pomeriggio aveva scritto al premier britannico, Johnson: «Ho suggerito di applicare il modello di Euro 2020. Spagna e Inghilterra condividono anche la responsabilità di preservare e proteggere l’integrità sportiva delle competizioni in tutto il mondo». Della serie: non esistono solo i vostri tornei. «Il rilascio dei giocatori è questione di grande urgenza – ha aggiunto il presidente Fifa – Chiedo una dimostrazione di solidarietà da parte di ogni associazione membro Fifa, di ogni Lega e di ogni club». 

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