Spalletti cerca conferme dopo la vittoria di Parigi contro la Francia. Vincere per confermare il primo posto del girone
Immaginare uno slancio azzurro si può, anzi sarebbe doveroso chiederlo a Roma, ancora un po’ sonnacchiosa e poco attratta dalla Nations. L’Italia ha bisogno di affetto e nelle grandi città è forse più complicato trovarlo, scrive il Corriere dello Sport, ma la partita dell’Olimpico non è banale e neppure povera di contenuti tecnici. Ieri in prevendita erano stati staccati poco più di 35.000 biglietti, diciamo 40.000, nonostante i bambini delle scuole calcio, le promozioni e le iniziative federali. Forse il dato s’impennerà nelle prossime ore, certo l’infrasettimanale non aiuta. Spalletti deve ricostruire, ringiovanire e possibilmente chiudere il girone tra le prime due, così acquiserebbe l’ingresso da testa di serie al sorteggio di qualificazione per i Mondiali 2026 a metà dicembre. Serve una conferma dopo Parigi. Bisogna cavalcare l’onda favorevole del calendario. Stasera il Belgio e lunedì Israele a Udine per blindare la classifica, evitando di far diventare decisive le ultime due partite. A novembre ci aspettano i Diavoli Rossi a Bruxelles e la Francia a San Siro: sarebbe meglio arrivarci con i quarti di finale in tasca.
Oggi a Spalletti servirebbe un 10 con il gol in canna per completare il mosaico, appoggiato in modo definitivo sul 3-5-2. Il ct ha scelto seguendo logica e coerenza. Non si tocca niente se funziona. Stessi undici di Parigi. Gioca Pellegrini, non Raspadori. Toccherà al capitano della Roma, nel suo stadio, innescare Retegui. L’oriundo scoperto da Mancini si ripresenta da capocannoniere della Serie A, anche se il vero bomber azzurro si chiama Frattesi, 6 gol nell’ultimo anno con la Nazionale. Questa Italia votata al palleggio e agli inserimenti con l’interista, Ricci, Tonali, Dimarco, Cambiaso ha un futuro. Dietro ci sono Fagioli e Barella, quando rientrerà.
Test duro, per niente scontato. Il Belgio, senza Lukaku e De Bruyne, è sesto nel ranking Fifa e sfodera una batteria di attaccanti niente male. Openda ha spaventato la Juve a Lipsia. Doku (City) è quasi irresistibile, Lukebakio (Siviglia) e Bakayoko (Psv) sono due frecce. Occhio a non concedere spazio.

Di
Redazione LaViola.it