Rassegna Stampa
Nazionale, l’Italia gioca nel giorno peggiore con l’Austria
La penitenza per Mancini si consuma nel giorno in cui si apre il Mondiale in Qatar. Stasera alle 20.45 l’amichevole Austria-Italia
Come scrive il Corriere dello Sport, le spiagge di Doha sembrano un miraggio. Altro che autunno. Inverno pieno. Termometro a zero, in mattinata è caduto persino qualche fiocco di neve. Il grande freddo di Vienna entra nelle ossa degli azzurri. La penitenza per Mancini si consuma nel giorno in cui si apre il Mondiale in Qatar. Il contrasto, quel gioco di luci a confronto, fa male. Impossibile non pensarci. «Sì, sarebbe stato meglio giocare al caldo» si lascia scappare il ct all’ultimo giro di interviste televisive. Sembra sfinito dalle solite, inevitabili, domande. Si ripetono da otto mesi e il peggio, dal punto di vista emotivo, deve ancora arrivare. Comprensibile nella domenica in cui gli occhi del mondo guarderanno Doha.
Se potesse, Mancio rimuoverebbe il macigno. Non può e fatica a metabolizzarlo. Si vede, anche se ha accettato la sfida e ha rilanciato, tuffandosi in un lavoro rischioso verso il 2026. Rivoluzione silenziosa. Guidare, anzi scoprire, una nuova generazione di talenti. Sta cercando giocatori dove non esistono o quasi, deve anticiparne la maturazione.
Stasera al Prater bisognerà salvare l’onore e approfittarne per testare qualcosa di nuovo. Mancini insisterà sul modulo sperimentato a Tirana, il 3-4-3. «Vediamo se certe cose possono essere riproposte in un test più duro. Alcune sono riuscite molto bene, altre meno. Cambierò dei giocatori. La partita mi aiuterà a valutare. Credo sia difficile con l’Austria. Hanno dei giocatori bravi, la maggior parte in Bundesliga. Arnautovic lo conosciamo. Sanno tenere un ritmo altissimo». Poi, dopo, sarà solo Mondiale senza Italia. Quello più criticato della storia dal mondo del calcio e dove tutti avremmo voluto esserci. «Ognuno può avere la propria idea sul Qatar. Parlo solo dal punto di vista sportivo. La favorita? Direi Argentina, non solo perché hanno giocato bene con noi. Ho visto spirito di squadra e compattezza».