Rassegna Stampa

Nassi: “Commisso, grande errore lo sfogo di Torino. Barone ha una grande responsabilità”

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L’ex dirigente della Fiorentina, che si società e squadre ne ha viste passare tante, ha rilasciato un’intervista a La Nazione

Queste le parole di Claudio Nassi, che parte dallo sfogo di Commisso allo Stadium: «E’ stato un grande errore. Ma la colpa non è stata principalmente sua». Di chi allora? «Si vede che Commisso è un appassionato e arriva da un altro pianeta calcistico. Se ha un torto, è quello di essere troppo tifoso. Ma intorno a lui dovrebbero esserci persone capaci di consigliarlo e, se necessario, fermarlo. Nel calcio ogni parola ha un valore e lui si è esposto in un modo assolutamente sbagliato… So che a Firenze tanti tifosi sono contenti e dicono che Rocco ’è uno di noi’, ma ripeto che l’errore è stato gravissimo». Spieghi perché. «Nel calcio bisogna stare zitti in pubblico e farsi sentire nel modo giusto nelle sedi opportune. E’ una regola decisiva. Entrare a gamba tesa crea un danno alla tua immagine, alla società che rappresenti e quindi anche ai tifosi. Aggiungo che gli arbitri hanno una memoria da elefante. Avete visto Lotito?». Che ha fatto? «Parla pochissimo, quasi zero, e mai di politica calcistica. Eppure dopo la Juve, la Lazio è la società che negli ultimi anni ha vinto più trofei. Iniziamo a domandarci perché».

Ancora sulla nuova proprietà: «Come ho detto, Commisso mi sembra un appassionato genuino. Barone si è trovato di fronte a una responsabilità grandissima, quella di gestire una delle principali società di calcio italiane e rappresentare il sentimento di una delle più belle città del mondo. Ci vogliono capacità e sensibilità altissime per introdursi in un mondo del genere: devi sapere e controllare tutto nella tua società per rapportarti con le altre e certo il calcio italiano non è paragonabile alla NASL da cui Barone proveniva. Ma vediamo, prima di valutare aspettiamo anche la nuova ripartenza, perché giovani interessanti intorno a cui ricostruire ce ne sono… Oltre a Chiesa penso a Castrovilli e Vlahovic. Non è facile trovarne di così bravi in giro».

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