Connect with us

News

Nassi a VI.IT: “La storia Viola lo insegna, non si può vivacchiare. A questa Fiorentina mancano due cose. Chiesa? Non lo venderei mai, ma…”

Pausa di campionato ormai agli sgoccioli, con la Fiorentina che sta recuperando pian piano tutti i suoi nazionali e che da domani preparerà al completo la sfida di domenica contro la Spal. Partita attesa ed importante, per capire una volta di più che tipo di campionato spetta alla Fiorentina. Tra la sconfitta contro la Roma e la trasferta di Ferrara c’è stata la debacle della Nazionale. Un tonfo sordo per tutto il calcio italiano. LaViola.it ha intervistato in esclusiva l’ex direttore sportivo viola, Claudio Nassi, sui temi che riguardano la squadra viola e su quelli inerenti alla catastrofe azzurra.

Nassi, partiamo dalla Fiorentina. Che giudizio dà per questa prima parte di stagione?

“La Fiorentina ha fatto una scelta economica, non tecnico-sportiva. Ha deciso di ridurre il monte ingaggi della metà, perché da circa 70 milioni siamo passati a poco più di 30. La squadra è ringiovanita, diamogli tempo, speriamo che i giovani crescano e che il futuro sia migliore. Anche perché la Fiorentina ha tutto per competere a livello nazionale, l’ho sempre detto e sempre lo ripeterò”.

Da ex collega, come ha valutato il lavoro svolto in estate da Pantaleo Corvino?

“Più che il mio parere, andrebbe chiesto quello della proprietà, per capire se loro sono contenti del suo operato. Se sono contenti loro, siamo contenti tutti. Io ribadisco che il futuro della Fiorentina deve essere uno ed uno solo: la squadra deve essere competitiva con tutti, lo dice il passato e lo insegna la storia. Una proprietà di questa levatura non può vivacchiare nel calcio”.

A proposito di proprietà, l’assenza di questi mesi quanto incide?

“Tantissimo a mio parere. Alla Fiorentina attuale mancano due cose: un centro sportivo adeguato dove far allenare giovani e prima squadra a  stretto contatto ed una proprietà presente. Il calcio ormai non è più un divertimento, non è più solo uno sport per il popolo. Oggi il calcio è un’industria, è business che va fatto in un certo modo. Ed anche nel rapporto con l’allenatore la vicinanza della proprietà è fondamentale. Questo non vale solo per Pioli, vale per tutti, da Mourinho a Guardiola passando per Ancelotti. Ad un allenatore che non ha vicino la proprietà aumentano i dubbi e le perplessità. Tutti gli allenatori vanno sempre sostenuti ed aiutati. E ricordatevi sempre che il più bravo è quello che sbaglia meno”.

Si aspetta qualcosa dal mercato di gennaio?

“Nutro talmente tanto amore per la Fiorentina che mi aspetto sempre che la qualità prevalga sulla quantità. Se c’è da prendere uno di qualità va preso, altrimenti si rimane con i nostri in attesa che il lavoro dia i suoi frutti. Non cerchiamo avventure, poche parole e tanti fatti. Ci sono talmente tanti incompetenti nel calcio, che chi ci capisce ha vantaggio. Basta guardare a come è stata gestita la Nazionale ultimamente per farsi un’idea”.

A proposito di Nazionale, ieri è stato esonerato Ventura, ma Tavecchio non si è dimesso…

“Mi hanno sempre insegnano che il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Mi sembra che nel Belpaese sia considerato solo un divertimento, invece è l’azienda più importante con un fatturato incalcolabile. Non meravigliamoci per quello che è successo, andrebbe gestito tutto molto meglio. Siamo scesi come non mai nel Ranking mondiale e adesso siamo fuori dalla Coppa del Mondo. Lo scadimento è totale, si dovrebbe provvedere se si avesse a cuore le sorti del calcio italiano. La Nazionale va commissariata per sei mesi o un anno, per poi capire quale sia la soluzione migliore. Nelle ultime ore siamo andati sulle pagine di tutti i giornali del mondo, per essere stati castigati dalla Svezia. Abbiamo alle spalle quattro mondiali, non c’è nessuno che non sia rimasto esterrefatto. Si accusa Ventura, ma qualcuno ce l’avrà messo su quella panchina… C’è chi dall’esterno tira le fila. Da Coverciano dovrebbe partire la rivoluzione tecnica, ma non si fa niente. Non dobbiamo stupirci di questo fallimento”.

Chi può unire Fiorentina e Nazionale è sicuramente Federico Chiesa, quale futuro immagina per lui?

“Sarà sicuramente un punto fermo della Nazionale del futuro, non so quanto potrà rimanere a Firenze. Perdere certi giocatori, specialmente quelli giovani e bravi, non può far piacere. E penso anche a Bernardeschi. Intorno a questi talenti si poteva e si potrebbe costruire una squadra con grande futuro. Ma capisco che a Firenze c’è il lato economico da tenere in considerazione. Bisognerà capire i programmi della proprietà. Io penso che certi giocatori non andrebbero mai ceduti, ma un mio vecchio presidente mi insegnò che ogni cosa ha un prezzo e che quindi l’importante è investire bene i soldi ricavati. Vedo che è richiesto in Italia e all’estero, ma finché possiamo teniamocelo stretto”.

41 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

41 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

41
0
Lascia un commento!x