Raggiante il Sindaco di Firenze dopo l’approvazione dell’emendamento sblocca-stadi. E racconta anche la felicità di Joe Barone
Adesso, c’è solo da aspettare la formalità del voto finale dell’Aula, ma l’emendamento “sblocca-stadi” al Decreto Semplificazioni è realtà. Sorride Dario Nardella, il sindaco di Firenze ma soprattutto il politico che, da parlamentare, aveva portato avanti la legge sugli impianti sportivi, nel 2013, a cui poi ha lavorato pure Luca Lotti, durante il mandato da Ministro dello Sport. Nardella non ha dubbi: «Ha vinto Firenze – ci ha spiegato – ed è da qui che può davvero avere origine il “Rinascimento” del calcio italiano. Dovremo attendere le prossime ore, affinché il testo sia licenziato dal Parlamento, ma abbiamo raggiunto un traguardo storico. Il gap che ci separa dalle grandi potenze calcistiche europee che individuano i maggiori profitti dagli introiti legati agli stati di proprietà potrà progressivamente essere colmato. Si tratta di una grande opportunità collettiva». Ecco i punti salienti dell’intervista che il Sindaco di Firenze ha concesso al Corriere dello Sport.
Dario Nardella che cosa rappresenta l’emendamento “Sblocca-stadi”?
«È un passaggio estremamente positivo. Si è dimostrato che è possibile passare dalle parole ai fatti anche in Italia. Ho seguito tutto il processo “gestazionale”, mi sono fatto portavoce delle esigenze della mia città, che poi sono le stesse della maggior parte dei casi italiani, dove gli stadi sono vecchi e per lo più vincolati, impossibili da ristrutturare, se non parzialmente».
Come ha vissuto queste ore frenetiche?
«È stato un po’ come se fossi tornato parlamentare. Sono grato e felice per il risultato acquisito, ma anche consapevole che dobbiamo ancora darci da fare. L’emendamento unitario è stato frutto di un gioco di squadra. Ora, a Firenze, serve questo, gioco di squadra, se davvero vogliamo un nuovo Franchi».
L’iter burocratico si snellisce in maniera importante.
«La semplificazione è fortissima. E io ne sono orgoglioso perché, da Firenze ho mantenuto la parola data, spingendo affinché il Parlamento potesse dare quel contributo fattivo necessario. Il Governo, poi, ha fatto la sua parte: ne avevo parlato anche col Presidente del Consiglio Conte. Il caso Franchi è diventato motivo di riflessione a livello nazionale».
Il Franchi potrà essere ricostruito?
«Adesso la parola passerà agli architetti per capire come indirizzare il processo di restyling. I tempi potranno essere più compressi. Ho sentito subito Joe Barone, il dg della Fiorentina che mi ha manifestato soddisfazione e presto farò lo stesso col patron Commisso. Sono felicissimo anche per loro: siamo davanti a una opportunità gigantesca per il club che, in caso di ristrutturazione del Franchi, conserverà tradizione e storia».
Lei ha… anticipato i tempi per quanto riguarda la riqualificazione dell’area del Campo di Marte.
«Il primo risultato, l’emendamento, lo abbiamo portato a casa. Adesso faremo di tutto per ottenere i finanziamenti per le infrastrutture decisive a supportare un impianto moderno, dalla tramvia per cui aspettiamo l’incontro col Ministero dei Trasporti ai parcheggi. In agosto ci siamo portati in avanti approvando la delibera per il restyling del Franchi con la riqualificazione del quartiere. Adesso, siamo davvero pronti per spalancare le porte al futuro».

Di
Redazione LaViola.it