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Nardella: “La Fiorentina sapeva dal 2022 i piani, poi ha cambiato idea”

Nardella

Il sindaco di Firenze sulla questione stadio: “Protesta dei tifosi? Hanno diritto ad avere chiarezza”

Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha parlato del tema stadio a margine della presentazione della fine del restauro della Chiesa di Orsanmichele. Queste le sue dichiarazioni ai microfoni di Lady Radio: “I tifosi che hanno manifestato il loro dissenso, come tutti i cittadini, hanno diritto ad avere chiarezza e a sapere come stanno le cose. Probabilmente non siamo stati sufficientemente chiari e netti su tutto quello che è successo in questi anni. Da oggi cominiciamo, con il rispetto di tutti ma con grande nettezza. Abbiamo fatto un concorso internazionale di cui ha parlato tutta Italia, c’è un progetto che ha vinto e abbiamo portato a casa ben 200 milioni di euro. Purtroppo di questi 200 milioni, 50 sono stati persi dal governo per i motivi noti, motivi che noi non condividiamo e infatti ricorreremo al Consiglio di Stato. Però ci  sono 150 milioni assegnati che noi abbiamo il dovere di utilizzare, perché nessuno si può prendere la responsabilità di buttare via soldi pubblici vincolati e destinati alla riqualificazione dello stadio. Dal 2022 tutti lo sapevano e lo sapeva la Fiorentina, tant’è che la Fiorentina nel 2022 ci ha chiesto di rimanere a giocare al Franchi nel 2023-24, ovvero questa stagione, e di giocare fuori dal Franchi nella stagione 24-25 e 25-26 perché preferiva questo tipo di soluzione. Poi sono cambiate le preferenze, a quel punto ci siamo organizzati ancora una volta per supportare la società. Abbiamo fatto numerosi sopralluoghi: lo stadio Ridolfi, lo stadio di Castello, l’area delle Molina”.

“Poi abbiamo individuato il Padovani – prosegue Nardella come una delle migliori soluzioni, ispirandoci ai casi di Bologna e Cagliari. Per il Padovani abbiamo investito 10 milioni di euro. Per quanto riguarda il Cagliari, è stata la società sportiva che sta investendo nello stadio provvisorio e lo stesso dovrebbe succedere a Bologna, ma ci teniamo così tanto che abbiamo deciso di investire noi direttamente. Certo, se l’avessimo saputo nel 2022 ci saremmo mossi prima. Questi sono i fatti. Il mio rapporto di grande rispetto con la famiglia Commisso è sincero e di grande rispetto, ma dobbiamo parlare chiaramente ai tifosi e a tutta la città. Abbiamo passato anni a dire che il Franchi era fatiscente e io e la mia amministrazione ci siamo presi la responsabilità di intervenire. Con molte delle tifoserie avevamo già fissato di incontrarci e così sarà”.

RIFERIMENTI AL FATTO CHE SONO NAPOLETANO. “I fiorentini mi hanno votato due volte al primo turno, sapevano che sono napoletano. Un po’ dispiace, anche perché Giorgio La Pira, il più grande sindaco della storia di Firenze, è siciliano. Credo che Firenze sia di tutti i fiorentini che la amano, non solo di chi ci è nato. Da napoletano, e sono orgoglioso delle mie radici, ho dato a Firenze tutto me stesso”.  

SULLA VICENDA EMPOLI. “Mi dispiace per come si è chiusa la vicenda. Noi continuiamo a lavorare ad altre opzioni. Però non è il sindaco che ha l’ultima parola su dove si deve giocare, il mio compito è un altro: realizzare un’opera pubblica fondamentale per città e quartiere perché il Franchi ora è fatiscente. per questo ho portato così tanti soldi come nessuno in Italia. Da Milano a Napoli nessuna città è avanti come noi. Io voglio portare a fondo il progetto Franchi e voglio sostenere la Fiorentina ma sempre con chiarezza. Empoli è tramontata ma siamo a lavoro per altre soluzioni, ma la Fiorentina avrà l’ultima parola”, conclude Nardella.

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