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Editoriali

Napoli campione, buona notizia per la Fiorentina. Col sogno di vincere un trofeo, come punto di partenza

Il Napoli campione d’Italia come modello di un percorso che la Fiorentina sta provando a ripercorrere, magari col primo trofeo come punto di partenza

Il Napoli che si troverà di fronte domenica la Fiorentina sarà già ufficialmente campione d’Italia. Il clima di festa che caratterizzerà il Maradona domenica, oltre ai postumi dei festeggiamenti da parte della squadra di Spalletti, sono un’ottima notizia per la squadra di Vincenzo Italiano, che potrebbe provare a riprendersi a Napoli quei punti lasciati a Salerno per tenersi ancora aperte speranze di qualificazione all’Europa via Serie A. Il tutto, ovviamente, con vista sulla gara di giovedì prossimo col Basilea, che per i viola mette in palio metà accesso alla Finale di Conference League.

PARTENZA. A proposito del Napoli, quanto fatto dalla squadra di Spalletti resterà nella storia, con grandi meriti anche per una società/dirigenza che è riuscita con pochi milioni a sostituire i partenti Koulibaly, Ruiz, Petagna, Insigne, Mertens e Ospina con Kvaratskhelia, Kim  Raspadori, Simeone, Olivera e Ndombele, con un percorso partito da lontano che tutti conosciamo. E com’è iniziato? Con le prime vittorie in Coppa Italia, così come da lì è iniziato quello della Lazio. A quei trofei hanno fatto seguito ulteriori step in avanti, che la Fiorentina potrebbe ripercorrere provando ad alzare al cielo il titolo che mette in palio la finale del 24 maggio e/o la Conference League. Da qualche parte, d’altronde, si deve pur iniziare per entrare nell’élite.

ADL, LOTITO, DV E COMMISSO. La competenza nel riuscire e fare operazioni di mercato azzeccate, rinnovarsi tenendo in ordine i bilanci ed entrare nelle competizioni che portano soldi è lo step successivo. Lotito e De Laurentiis hanno costruito percorsi lontani nel tempo, che Commisso sta provando a sua volta ad intraprendere. Della Valle fece lo stesso, ma più volte ha deciso di fermarsi nel momento in cui c’era aria di salto definitivo di qualità, e quando ha provato a farlo ha pagato scelte di mercato sbagliate e un momento storico in cui in Champions League andavano solo tre formazioni, facendo tre volte di fila 4°.

Ai DV è mancato il trofeo, l’acuto, che adesso Commisso ha la possibilità di provare a fare. Le prossime sfide nelle coppe saranno decisive anche per questo. Non riuscire a portare a casa niente costringerebbe la Fiorentina, nel migliore dei casi, a rigiocare un’altra edizione di Conference League, in caso di penalizzazione della Juventus. Vincere una coppa, invece, permetterebbe di passare di livello, accedendo all’Europa League. E sarebbe l’ideale per questa Fiorentina, con una crescita graduale arricchita dal ritorno alla vittoria di un trofeo. Il momento, insomma, è di quelli topici per la Fiorentina, come quando Lotito e De Laurentiis vinsero la loro prima Coppa Italia, a cui hanno fatto seguito con anni stabilmente in Europa, spesso quella che conta.

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