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Napoli, ADL: “Italiano era pronto a venire, ma non ho voluto fare un torto alla Fiorentina”

Aurelio De laurentiis - Napoli

Le dichiarazioni del presidente azzurro sul tema allenatore per la prossima stagione

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha parlato in conferenza stampa e si è soffermato sul tema allenatore: “Conte? Ne avete parlato voi, io non ne ho mai parlato. Ne ho parlato a novembre, poi mai più. Quando chiamai Sarri, veniva dall’Empoli, mi hanno scritto gli striscioni contro, quando presi Spalletti dopo il terzo posto gli rubarono la macchina, stiamo calmini. Qui pare che ci sia solo un uomo che può guidare il Napoli verso lidi importanti. Se io sono stato l’artefice, insieme ad altri collaboratori, di 14 anni in Europa… io avevo già detto che sarà difficile ripetersi dopo lo Scudetto. Non avevo mai vissuto una stagione così, mi sono lasciato anche portare… non dico condizionare, ma anche i media dicono ‘va esonerato’, ‘l’avventura a Napoli è finita’, diventa poco propedeutico alle soluzioni conservative e fisiologiche per errori che sono nel corso della storia. Poi non puoi obbligare alcuni allenatori a venire, oppure non puoi fare in modo che la tua prima punta faccia 28 gol o non puoi non farlo stare male giocando solo metà partite. Io raccolto tutto su di me, ma ad un certo punto qualcosa la rimando anche al mittente…”. 

ITALIANO E GLI ALTRI. “Italiano era pronto a venire, non ho voluto fare un torto alla Fiorentina, poi Thiago Motta non è voluto venire. Il Napoli lo scorso anno è crollato a marzo, altrimenti non si perde 4-0 col Milan. Il signor Kvaratskhelia non ha segnato da novembre a marzo. Tudor voleva due anni e non me la sono sentiva di bloccarmi per l’anno successivo perché avevo capito che l’anno era ormai andato e già immaginavo la famosa ricostruzione. Sì, potevo mandarlo a quel paese a fine anno, ma io sono una persona per bene. Scelsi Mazzarri perché c’è sempre stato feeling e tutti ne hanno parlato bene quando arrivò. Comunque se non avessimo mandato via Garcia, l’unica cosa che forse andava fatta, o se avessimo preso Tudor, non è detto che avremmo fatto un campionato di primissimo livello. Però meglio così, nasce da qui il concetto della rifondazione. Ora si volta pagina”.

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