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Naletilic: “Ho provato a portare Gundogan a Firenze. Vlahovic? Più del 50% di probabilità di rinnovo”

Le dichiarazioni del procuratore croato sulla situazione della Fiorentina

L’agente Marko Naletilic, che cura gli interessi tra gli altri anche di Mario Pasalic e Marko Pjaca, ha parlato a Lady Radio:

“Vlahovic è diventato un attaccante importante, in giro ce ne sono davvero pochi di questo livello e con queste caratteristiche. La Fiorentina ha un grande patrimonio all’interno della rosa. Ha un grande valore, ma non vorrei parlare di cifre perché il mercato che ci aspetta è un’incognita, la crisi non sta passando e non ci possiamo aspettare le cifre della scorsa estate, figuriamoci di quelle precedenti. La Fiorentina vuole rinnovare il contratto del suo attaccante e può essere una scelta che conviene anche al giocatore”.

PERCENTUALI DI RINNOVO. “Non so cosa il calciatore e l’agente abbiano in testa. Chi lo gestisce ha lavorato molto con la società, vedo più del 50% di probabilità di rinnovo. Vlahovic è cresciuto calcisticamente e come uomo a Firenze, dovrebbe essere legato alla piazza”.

TALENTI DAI BALCANI. “Non so perché, ma sembra che i serbi abbiano più successo dei croati nella Fiorentina. Oltre a Badelj, non ne viene in mente nessuno. Io stesso, da agente e da croato, non me lo spiego: non c’è molta differenza di qualità”.

PASALIC. “Avevo buoni rapporti con la Fiorentina, ho trattato prima coi viola che non con l’Atalanta, ma il Chelsea aveva già l’accordo con l’Atalanta e devo dire che non poteva andare meglio a Mario”.

PJACA. “Ha avuto due gravi infortuni, la sua esperienza a Firenze è stata condizionata da questo: purtroppo il calcio è fatto anche di queste cose”.

RETROSCENA. “Ho provato a portare anche Gundogan alla Fiorentina, ma il Borussia Monchengladbach, in quel momento non volle privarsene. Sei mesi dopo andò al Dortmund e si giocò la finale di Champions”.

IL MERCATO ATTUALE. “Fino a dieci anni fa, i DS hanno condotto i giochi, ma il cambio degli ultimi tempi è dovuto non agli agenti, ma ai presidenti, che vogliono avere molta più voce in capitolo e si muovono in prima persona. Prima ci voleva anche più gavetta per arrivare a fare il dirigente, come anche l’allenatore, ai massimi livelli”.

PRADE’. “Lui ha tanta esperienza e ha cominciato tanti anni fa a fare questo mestiere: è un direttore di qualità. La Fiorentina ha un direttore sportivo, ma a volte il rendimento della squadra non dipende solo dal ds. Il suo curriculum parla da solo”.

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