Il fratello maggiore del centrocampista del Verona ha parlato in vista della partita di domani sera al Franchi
Commisso lo ha definito un genio dopo averlo visto contro la Fiorentina al Bentegodi, Juric lo ha indicato come il giocatore che più l’ha sorpreso tra tutti quelli che ha allenato. Quella di domenica tra Fiorentina e Verona sarà una partita speciale per Sofyan Amrabat. Il centrocampista marocchino giocherà per la prima volta al Franchi, anche se senza i suoi nuovi tifosi. Il classe 1996 ha impressionato tutti alla sua prima stagione in Serie A per continuità di prestazioni, nelle quali ha abbinato quantità e qualità. Un’intuizione che il ds D’Amico ha pagato 3 milioni, per poi venderlo dopo appena cinque mesi a 20 milioni su precisa richiesta del presidente viola. Per commentare la sua stagione e conoscerlo meglio, LaViola.it ha contattato in esclusiva chi lo conosce bene, ovvero suo fratello Nordin, attaccante dell’Al Nassr ed ex di Galatasaray, Psv, Watford e Malaga:
Contro l’Inter, Sofyan è stato protagonista dell’ennesima prestazione di livello: lei si aspettava questo impatto in Serie A?
“Per molte persone Sofyan è stata la grande sorpresa di questa stagione, ma conosco le qualità di mio fratello e dal primo giorno ero convinto che avrebbe fatto bene in Italia. Vuole sempre migliorarsi, quindi mi aspetto anche di più da lui nella prossima stagione alla Fiorentina!”.
Qualche settimana fa è stato a Verona a trovarlo: come lo ha visto?
“Sono stato poche volte in Italia, ma adoro la mentalità e la vita italiana. Ci sono alcune città meravigliose e Verona è una di queste. È sempre bello incontrare mio fratello, normalmente ci incontriamo solo in nazionale e nelle vacanze estive”.
Cosa ha trovato suo fratello a Verona di diverso rispetto alle sue precedenti esperienze?
“Sofyan in campo è un predatore, ma fuori è ancora un ragazzo che ha bisogno della fiducia dell’allenatore. Dal primo giorno Juric ha riconosciuto la sua qualità e gli ha dato la libertà e la responsabilità di guidare il centrocampo e l’intera squadra. Al Bruges e al Feyenoord, Sofyan era arrivato quando le squadre avevano vinto il campionato e gli allenatori logicamente davano fiducia ai giocatori con cui avevano vinto: era molto difficile per lui conquistarsi un posto in squadra”.
Domenica ci sarà Fiorentina-Verona, crede che sarà emozionato ad affrontare il suo futuro?
“In circostanze normali, senza il coronavirus sarebbe stata sicuramente emozionante, anche perché ci sarebbero stati i tifosi della Fiorentina. Tutti quelli che conoscono bene Sofyan sanno che è un grande professionista e darà tutto per l’Hellas Verona fino all’ultimo minuto della stagione.
A gennaio la Fiorentina lo ha acquistato battendo la concorrenza di tanti club: cosa l’ha convinto ad accettare?
“Ci hanno pensato il presidente Rocco e i 2 registi della trattativa: Joe Barone e Daniele Pradè. Dal primo giorno ha sentito quanto lo volessero. Dopo il Feyenoord e il Bruges, Sofyan sapeva di essere pronto a fare un ulteriore step in Serie A, che avrebbe giovato a lui e al Verona. Abbiamo parlato anche con l’Inter, il Milan, l’Atalanta e il Napoli, oltre a due club di Londra. Questa volta però la decisione l’ha presa seguendo il suo istinto, senza tener conto della grandezza del club. Pradè e Barone gli hanno fatto capire l’ambizione che hanno. Roma non è stata costruita in un giorno e Sofyan non vede l’ora di costruire qualcosa insieme alla Fiorentina”.
Però la Fiorentina sta attraversando una stagione al di sotto delle aspettative…
“Non è corretto da parte mia dire qualcosa al riguardo. Posso solo direS che i dirigenti della Fiorentina stanno lavorando molto duramente per cambiare la situazione. Ci vuole tempo ma la filosofia e la strategia del club sono davvero interessanti. Vedremo una Fiorentina diversa la prossima stagione”.
Da fratello maggiore che consigli dà a suo fratello?
“Ho 10 anni in più, ma non gli ho mai detto di fare questo o quello. In passato al massimo gli ho detto di pensarci o di prestare attenzione: Sofyan è una persona intelligente, cresciuta con un fratello maggiore che è un calciatore professionista. Questa professionalità fa parte della nostra famiglia. Potete chiedere a tutti i suoi vecchi allenatori: tutti diranno che ‘mangia, beve e dorme pensando al calcio'”.
Ma crede che potrà fare una carriera più importante della sua?
“Per questo credo che non ci vorrà molto tempo (ride, ndr). Avrà una grande carriera, con più presenze in nazionale di me e spero anche che vinca più trofei”.
E a lei non piacerebbe giocare in Italia?
“Sono davvero felice al momento, tutti mi amano e ho fatto una buona stagione. Il mio contratto scade nel 2021: rinnoverò oppure la prossima estate tornerò in Europa. Preferirei tornare in Spagna, ma anche l’Italia sarebbe davvero interessante. Vorrei essere allenato da Juric: adoro le sue idee tattiche e il suo pressing in avanti”.
Proprio Juric è uno dei nomi accostati alla Fiorentina per la prossima stagione…
“Non è un segreto, ma anche a Sofyan piacerebbe: si è creato un rapporto eccellente tra loro, ma tutto dipenderà dalla Fiorentina. Penso che Juric sarebbe un allenatore straordinario per la Fiorentina, basta vedere quello che sta facendo con il Verona. Immagina cosa potrebbe fare con i viola, che con tutto il rispetto, hanno una squadra migliore. Ho lavorato con molti allenatori e grandi nomi: spesso i club scelgono un grande nome, ma questi non sempre si rivelano grandi allenatori. Il calcio sta cambiando e penso che quello che Juric sta facendo sia davvero speciale. Un altro allenatore che mi piace molto e che per me può fare bene con la Fiorintina è Walter Mazzarri: ha esperienza e ed è un buon allenatore”.
Di
Mattia Zupo