Appena fuori dagli Uffizi, proprio sotto le finestre della Galleria che ospita la Primavera di Botticelli, presto troverà casa il nuovo museo del calcio italiano. Un moderno tempio del pallone, metà cimeli metà nuove tecnologie, in grado di gareggiare con i gioielli inglesi e spagnoli, con Wembley e il Camp Nou, ma con una carta in più da giocarsi: la location, perché l’ipotesi principale è che sorga in uno dei più noti vecchi cinema di Firenze, l’ex Capitol di piazza del Grano, all’uscita degli Uffizi. Regalando al visitatore la suggestione di immergersi nell’ebbrezza dei trionfi azzurri appena dopo la meraviglia del Rinascimento. C’è una singolare combinazione di cultura alta e cultura pop nel colpo a effetto dell’intesa che il premier Matteo Renzi a nome del governo si appresta a firmare domani con la sua città.
Un patto sul modello di quelli di Bari, Napoli e Milano, che porterà a Firenze soldi per le infrastrutture e un impegno per il calcio. Di cui il governo e il Comune hanno già discusso con i vertici della Federcalcio, il presidente Tavecchio e il dg Uva. Da tempo la Figc progetta del resto un rilancio e un allargamento della cittadella di Coverciano, ristrutturazione su cui ha già stanziato 4,2 milioni: soldi che serviranno, tra l’altro, a realizzare un nuovo campo (da beach soccer o una gabbia per il lavoro tecnico) in luogo della piscina, oltre ai nuovi arredi. Spostando in centro l’attuale museo del calcio che si trova dentro il ritiro azzurro, ed è visitato da appena 30mila persone l’anno, l’operazione si farebbe interessante: la Figc potrebbe chiedere al Comune i permessi urbanistici per raddoppiare la foresteria trasferendo i volumi del museo. Quale migliore rinascita di un trasloco in un centro storico che attrae 16 milioni di turisti l’anno invece per il museo del pallone? L’ex Capitol, della Camera di Commercio, o il vicino ex tribunale di piazza San Firenze, che invece è del Comune, sono i due immobili considerati migliori. Ma siccome sul secondo c’è un accordo già firmato con Zeffirelli per ospitare il suo archivio, è lo spazio del Capitol, tremila metri quadrati, il più papabile. La Figc potrebbe affittarlo, ma la procedura è da decidere. Quel che seduce il premier e piace alla Federcalcio è l’idea: il turista, magari con un biglietto integrato con i 72 musei cittadini, appena dopo Botticelli e Leonardo, reduce magari da quel Corridoio Vasariano che Renzi spinge perchè sia riaperto a tutti, tra un paio d’anni potrà attraversare la strada e tuffarsi in un futuristico museo del gol. Che oltre ai gioielli di famiglia, dalle pipe di Bearzot alla coppa del mondo 2006, sfoggerà la tecnologia: la realtà aumentata permette di riprodurre gol, azioni, rumori. E come ina una macchina del tempo il visitatore sarà catapultato al Mundial ‘82 o fin dentro la mitica Italia-Germania 4-3.
Di
Redazione LaViola.it