Per il tecnico della Roma Mourinho niente squalifica, ma solo multa dalla Procura Federale, multa di 20mila euro in beneficenza
Un lavoro di fino. Della Roma e di Mourinho che alla fine hanno convinto la Procura federale che le parole contro l’arbitro Marcenaro e Mimmo Berardi, pronunciate durante la conferenza stampa della vigilia della sfida con il Sassuolo, erano male interpretabili e non avevano l’intendo di offendere nessuno. Dunque è stato patteggiamento (firmato ieri pomeriggio), dunque niente squalifica, soltanto una multa (scesa da 40 a 20 mila euro) per il portoghese e per la Roma che devolveranno le somme all’AIL, l’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma (AIL), scrive la Gazzetta Dello Sport.
Una soluzione che non può che fare contenti l’allenatore e il club, che hanno portato avanti una strategia evidentemente vincente davanti alla Procura che si basava sul fare capire come il concetto di “stabilità emozionale” espresso dal tecnico potesse essere frainteso: “Non volevo offendere nessuno”, ha più volte ribadito quando è stato ascoltato in Procura. Da cui le interviste in portoghese, che erano dunque qualcosa di più di una semplice provocazione. Come dire, persino il miglior comunicatore che il calcio vanti può essere non capito. Certo, viene più difficile convincersene di fronte alle frasi sull’ammonizione a Mancini (“Con Marcenaro sicuramente Mancini prenderà un giallo al decimo minuto e sarà costretto a saltare la prossima gara per squalifica”) e a quelle su Berardi (pure queste oggetto di indagine aperta da Chinè), ma l’idea che ci sia stata un’incomprensione ha comunque funzionato. Il procuratore deve aver riconosciuto pure come produttivo il confronto avuto da Mourinho sia con la Procura sia con l’Aia, così come avranno avuto il loro peso le parole dette dal tecnico prima della Fiorentina: “Penso che noi allenatori non dobbiamo parlare degli arbitri prima della partita. È una riflessione che ho fatto da solo e che ho comunicato al procuratore. Dopo la partita possiamo essere più o meno felici ma prima della partita dobbiamo partire dal principio che gli arbitri vogliono fare bene lasciandoli tranquilli”.
Di
Redazione LaViola.it